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sabato 23 maggio 2020

In questo periodo, tante certezze non lo sono più, tante abitudini sono cambiate.
Tra tante cose, sicuramente  c'è stata una ricerca della spiritualità e della preghiera che ha stupito.
Da piccino, ricordo come nella mia grande famiglia si pregava spesso, tutti insieme, per un lutto, per proteggere le coltivazioni dall'arrivo del temporale, nel mese di maggio per il rosario alla Madonna.
Questi momenti mi incuriosivano molto e mi facevano emozionare per quanto erano sentite, dai miei genitori, nonni, zii, quanta fede e serietà e profondità trasmettevano anche a noi bambini.
Ma la domenica, la festa, era al centro di tutto. Chiaramente compresa la partecipazione alla Messa.
Stabilito che la spiritualità e la ricerca di trascendenza è innata nell'uomo, bisogna avere il massimo rispetto per il mondo dei bambini, immedesimarsi nelle loro esigenze, fantasie, paure e osservazioni anche quando ci chiedono di DIO.
Fin da piccoli si hanno capacità per percepire il soprannaturale, intuizioni che, come adulti, ci mettono in crisi, ma ci colpiscono per la profondità istintiva.
 Verso 4/5 anni i bambini pongono domande filosofiche e  chiedono agli adulti conferma di come hanno compreso loro l'anima, la morte, Dio. Non importa fingere, diciamo ciò che sappiamo o sentiamo, oppure ci informiamo.
Il senso religioso è come una pianticella, bisogna darle le condizioni ottimali di crescita, coerenza e testimonianza degli adulti, ma soprattutto usare la pazienza per vederla crescere con i suoi tempi.
Quando parlo di coerenza, intendo anche rispetto dei luoghi e dei momenti, altrimenti nel bambino si genera tanta confusione  (ad esempio non è che si può giocare o mangiare ovunque, questo vale per una chiesa ma anche per il letto per dormire).
Mi piace considerare il pensiero di Winnicott e vedere Dio paragonato, per un bimbo, ad un oggetto transizionale, per affrontare tempeste e trovare conforto e sicurezza, sapendo che lì c'e la mamma e tutto l'amore del mondo.
Quando poi i bambini crescono, aumenta l'autonomia e l'autocoscienza, cercano in Dio e nell'Angelo Custode una relazione certa e valida per sentirsi più sicuri in questo loro cammino di crescita. Ecco allora che, chi ti accompagna in questo viaggio, può davvero fare la differenza.



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