Cerca nel blog

venerdì 31 marzo 2023

 L'abbraccio è un gesto importante di affetto, di coraggio, di condivisione , di coccola.

I bambini li abbracciamo per dimostrare il nostro voler bene, il nostro sostegno, la nostra vicinanza, la nostra protezione.

Davanti ad una paura, ad un dolore per l'adulto, ma ancor di più per un bambino, abbracciarsi è come dirgli" sono con te , non ti lascio sola/o".

Ci avviciniamo alla Pasqua e siamo spesso in difficoltà e indecisi su come viverla insieme ai bambini.

E' una tristezza che ai bambini arrivi solo il lato consumistico della festività, senza entrare nel significato dei simboli, tanti, che vengono rappresentati e utilizzati.

Come adulti, al di là della fede, siamo in difficoltà a decidere, e come, parlare ai bambini di sofferenza, morte, dolore e... Vita e resurrezione.

 Eppure la Pasqua è la festa delle feste, è la più bella storia d'amore, è la festa dell'abbraccio.

Fino a 3 anni i bimbi, non comprendono il concetto di morte, ma vedono attorno a loro, smarrimento e confusione.

Dai 4 anni già nelle storie, nelle favole, la sofferenza, l'emozioni compaiono e attirano l'attenzione dei bambini.

Ancora oggi sento genitori o nonni che davanti a poca obbedienza, citano il lupo, come simbolo di male e paura.

I bambini ascoltano attentamente le storie e con i loro tempi, con le loro domande, capiscono e ..." crescono", imparano a confrontarsi e gestire le emozioni, sempre con l'adulto compagno di viaggio.

Utilizzando parole chiare, racconti lineari senza vocaboli difficili, anche la storia della sofferenza, la morte  di Gesù, il dolore dei suoi amici e sua madre, verrà pian piano compresa, attraverso quell'empatia che è indispensabile per capire e conoscere gli altri, conoscere così che oltre il NOI,  ci sono altri , con  emozioni , gioie e sofferenze. L'empatia porta a  crescere e superare fragilità emotive.

Ma tutto questo con L' ABBRACCIO  " sono con te, non ti lascio solo".

E così la Resurrezione sarà la scoperta di una festa, dove il bene vince sul male, dove l'amore fa la differenza su tutto.



venerdì 10 marzo 2023


 " Ma perché non hai i capelli ?" mi chiede Lia  di 4 anni. " Mi sono scivolati giù e sono diventati barba" rispondo " Davvero?"

Per i bambini, almeno fino a 5-6 anni, è difficile distinguere tra realtà e fantasia, non è chiaro come per gli adulti.
 Va tenuto presente che i bambini comprendono pian piano il significato e il senso di ciò che comunicano.
Spesso dicono la verità o sono convinti di raccontarla in modo preciso, e si sentono tristi quando non vengono creduti. Ma proprio perché non è chiara la distinzione di ciò che vedono , ciò che provano e ciò che desiderano, i racconti dei bambini possono comprendere qualcosa che non è successo o non raccontano tutto esattamente. Non possiamo chiamarle bugie  perché non c' ancora la consapevolezza di raccontare balle, " ma specchi in cui si riflette il loro pensiero magico con cui concepiscono la realtà"
Se poi un adulto di cui hanno molta fiducia li interroga" allora è successo così, è stato Giacomo , vero?" è chiaro che fidandosi, non lo contraddicono per corrispondere positivamente a chi hanno davanti
 Come sempre è importante la relazione tra adulto e bambino, adulto che deve coerentemente usare la sincerità  come stile di vita  per costruire un legame basato sulla  fiducia.