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venerdì 24 luglio 2020

 Guardando allenamenti di scalatori principianti, più volte viene sottolineato che ci si allena in sicurezza, riferendosi ad un compagno e alle corde che trattengono chi cade, senza gravi danni.
E così anche  i bambini, lasciamoli sbagliare, li aiuteremo a crescere.
Per un'infinità di motivi, spesso  genitori ed anche educatori, rimuovono ostacoli, difficoltà, nel percorso di vita dei bimbi privandoli delle lezioni più importanti dell'infanzia.
Ma essere vicino alla crescita non è questo.
IPERPROTEZIONE è l'eccesso di tutela, di protezione che si mette in atto verso chi è più debole e ritenuto incapace di difendersi.
"Non correre che sudi poi ti ammali", " no,non lo fare perché ti fai male e ti sporchi", " attento è pericoloso stare con quel bambino", pensieri  e raccomandazioni che ritornano continuamente a scuola, nel parco  e in diverse famiglie.
 Così inculchiamo la paura per il mondo, per la gente che sono pericolosi. E soprattutto l'ansia e il senso di inadeguatezza, poi  rabbia, prendono il sopravvento.
Ma il nostro scopo non è quello di far crescere con la paura, o di quello che potrebbe succedere, evitando tutti i problemi e dipendendo sempre da qualcuno. Lo sanno gli adolescenti che se cresciuti senza strumenti per affrontare la vita e il loro stato d'animo, vanno in crisi.
Come adulti dare regole, stabilire le conseguenze se non rispettate, non è per aumentare la paura, ma per educare , lasciando da parte il già sentito " poverino è piccolo".
Quando un bimbo impara a camminare,cade, piange, gattona, si rialza....non è una colpa o incapacità.
Si cresce in autostima ,in autonomia e personalità, gioendo per la tenacia e l'impegno. Per questo, non serve lo scudo spaziale, ma sapere, che  un'insuccesso non provoca meno amore e meno stima da parte nostra.

venerdì 17 luglio 2020

"Non c'è paracadute nel pozzo senza fondo dell'abbandono" - da "Bianca come il latte rossa come il sangue "di Alessandro D'avenia
Nel periodo estivo di ogni anno si parla molto spesso di abbandono di cani o gatti, chiedendo a tutti di essere responsabili , di trattare dignitosamente gli animali.
Il termine abbandono porta con sé il lasciare qualcuno , il non curarsi più.
Quando un bambino viene abbandonato, rimangono in lui segni e profonde ferite, anche inconsce, che rimangono e condizionano il cammino della vita.
Chiaramente si pensa alla separazione tra due genitori, per cui fisicamente l'esperienza familiare cambia improvvisamente .
Ma c'è un abbandono emotivo, che è importante come quello fisico, che fa scomparire l'autenticità emotiva, per far trasparire disinteresse, apatia, freddezza.
Quando come genitori non siamo presenti, sia fisicamente, ma soprattutto relazionalmente , senza un rinforzo dei vincoli affettivi, senza dimostrazioni d'amore, quali un abbraccio, una conversazione, un gesto d'affetto  e pensiamo di rimpiazzarli con altri mezzi, cresce quell'abbandono emotivo che fa più male di tante parole cattive o schiaffi.
Ricordiamo che i bambini "assorbono" l'ambiente e l'esempio delle persone con cui crescono.
Nei momenti in cui siamo insieme, viviamoli pienamente per e con loro.
Una pacca sulla spalla, un abbraccio, una carezza, l'appoggiare i suoi giochi, condividere le passioni, sono modalità per dimostrare al bambino che non è solo in questo mondo e CHE VOI CI SIETE.

venerdì 10 luglio 2020

Valorizzare le differenze, non temerle.
Inclusione, termine usato, strausato, abusato.....se ne parla tanto, anche nei nidi e nelle scuole.
INCLUSIONE è dare stessi diritti e opportunità, essere accolti e "avvolti", ricevere lo stesso affetto in quanto persone umane...valorizzando le differenze senza temerle.
Stabilito il valore , va stabilito come educare i bambini, se non con l'esempio quotidiano, metodologia che diventa strumento potentissimo.
Purtroppo come adulti siamo in crisi , davanti a differenze , punti di vista diversi, comportamenti non condivisi. Penso a quando un genitore, chiede di tenere lontano , in una sezione, una comunità, suo figlio da Tizio o Caio, perché esageratamente vivace,  o di colore, o zingaro. E' già una testimonianza di paura del mondo, da vivere l'altro come un nemico.
Ma i nostri bambini , soprattutto oggi, hanno bisogno di apprezzare le diverse culture , vivere  la diversità come un di più che ci completa, ci arricchisce. Chiunque ci arricchisce, e un bambino ha bisogno dell'esempio e della presenza dell'adulto per trarre da ogni esperienza e incontro, elementi e strumenti di crescita e conoscenza, per discernere e capire.
E' raro che i bambini siano preoccupati della diversità, del bimbo con handicap o di colore. Se lo sono è chiaramente perchè hanno respirato in casa i dubbi o le perplessità.
Fin da subito aiutiamoli a essere critici davanti alle notizie , ai post , ai commenti.
Quando i bambini giocano, quando sono piccoli , non notano nessuna differenza si divertono o litigano per quel gioco, per quelle regole e non per chi hanno vicino.
Valorizziamo e potenziamo questo atteggiamento che diventi "regola" di vita e arricchimento e normalità quotidiana.

venerdì 3 luglio 2020

Non si può avere tutto, neanche se è una lampada magica ad offrirne la possibilità.
Nella favola di Aladino, il genio offre la possibilità di esaudire 3 desideri.
 Il termine genio deriva dal latino e potrebbe essere angelo, uno spirito buono.
Per cui il genio della lampada rappresenta, non tanto la realizzazione del desiderio materiale dell'uomo, ma la sua capacità di scegliere in relazione al contesto e alle proprie esigenze.
Per tutti è importante desiderare, anche e soprattutto per i bambini.
DESIDERARE porta in sé come derivazione " stare sotto il cielo e cercare le stelle, notare la mancanza e attenderle con trepidazione, senza dare nulla per scontato"
Aiutiamoli però anche a distinguere tra bisogno e desiderio.
 Il bisogno è un appagamento concreto, una necessità dell'organismo ( il cibo, i vestiti, un passaggio), il desiderio è porsi in relazione con qualcosa a cui si tende che nasce dall'ambiente o dalla relazione con esso, ed è all'origine dell'agire.
 Il che vuole significare "guardare al futuro", spingersi alla ricerca per decidere di impegnarsi e col discernimento, scegliere in libertà.
Come educatori dobbiamo stare molto attenti a non uccidere il desiderio.
Quando un bimbo si ritrova pieno di regali, giochi, vestiti, tanto da avere cose neanche richieste, e non sente  la mancanza di niente, poi non ci dobbiamo stupire se da adolescente vive in uno stato amorfo, e va bene tutto così com'è, senza grandi pensieri e valori per cui lottare.
Assaggiare la mancanza, raggiungere la soddisfazione del desiderio, ti fa crescere, mette in moto strategie per raggiungere "la vetta" della montagna, cercando di utilizzare ciò che si ha, valorizzando e riscoprendo quello che è presente e attorno.
Se il genitore consegna tutto o facilita tutto, il desiderio, la scelta , l'impegno  per raggiungerlo non verranno vissute ne mai imparate e sperimentate, ovvero non ci sarà crescita.
Così pure la frustrazione che ne deriva, insegna l'importanza dell'attendere e anche che, non sempre si può avere tutto e subito.
Se un bambino desidera qualcosa e l'ottiene con capricci, o insistenti richieste, o l'ottiene e basta, non avrà messo in atto strategie e modalità per trattenersi dal godere di altro per perseguire quel desiderio specifico.

mercoledì 1 luglio 2020

C'era una volta un Re Video filastrocca sulle fiabe

C'era una volta un Re... dopo un periodo in cui le fiabe e favole classiche sono state messe in secondo piano, voglio ribadire l'importanza di queste storie per i temi simbolici universali con cui ogni persona si deve confrontare nella sua vita. Spesso il bambino si identifica con il protagonista delle fiabe e cerca anche lui la strada giusta cercando di superare i pericoli lungo il percorso(di crescita).
Tutto questo con la vicinanza dell'adulto, elemento di sicurezza.
 Ecco allora che presento oggi una filastrocca sulle favole, in questo tempo estivo per fantasticare e giocare con le fiabe.