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venerdì 17 gennaio 2025




 In questi ultimi tempi, sempre più ci troviamo a contatto con coppie di genitori giovani, che si separano con bimbi che hanno appena 1-2 anni,  che sono contesi e che diventano " strumento" di litigio e di "ripicca".
A volte ce ne accorgiamo direttamente dai bambini, per modalità insolite di relazionarsi con gli altri bambini, con gli oggetti, giochi o libri, con maggiore nervosismo.
Dolore, senso di tristezza o  colpa, rabbia, paura, sono emozioni che, in base all'età, trapelano o vivono i bambini al momento dell'informazione ricevuta dai genitori o dal nuovo tipo di vita che "subiscono".
Al di là dei contrasti è molto importante che i genitori gestiscano in modo equilibrato e collaborativo il rapporto con i bambini.
Difficile, ma per un figlio improvvisamente vengono a mancare i punti di riferimento, i modelli di crescita. Non solo; spesso i bambini assistono a litigi, offese, urla o silenzi venendo esposto a carichi emotivi pesanti da coloro che dovrebbero proteggerli.
 Ma con i bambini piccoli, se la separazione è affrontata bene, può essere non traumatica. Vanno rispettate alcune esigenze fondamentali dei bambini.

Un primo aspetto è che  vanno informati, ne hanno diritto, utilizzando parole adatte alla loro comprensione.
Così come le visite separate, in particolare al papà. Se molto piccolo, il distacco dalla mamma deve essere graduale, stando attenti che non venga vissuto come un abbandono. Ci deve essere sempre una forte collaborazione tra i genitori per mantenere un atteggiamento affettivo e rassicurante , anche nell'addormentamento.
L'osservazione, da parte degli adulti, di questi momenti , delle reazioni dei piccoli protagonisti, ci possono aiutare a comprendere e a modificare alcuni atteggiamenti, oppure chiedere aiuto o consigli anche in consulenza.

giovedì 12 dicembre 2024


" C'era una volta ..." 
Perchè leggere le favole...
Intanto leggere e provare il piacere della lettura insieme. Infatti le ricerche ci dicono che chi ha avuto il piacere di ascoltare storie e racconti, una volta diventato grande, è diventato un assiduo lettore. 
Pensando poi alle favole, alle storie più o meno conosciute, il bambino, identificandosi con i personaggi, scopre la sua interiorità, o entra nell'universo delle sue emozioni . 
Inoltre scopre il vasto mondo delle relazioni, le positività e complessità .
Immedesimandosi con i personaggi, i bambini, entrano in relazione  e provano ad affrontare le proprie paure, le gioie, la rabbia,  e  sperimentano situazioni di speranza.
 L'immaginazione trova il suo spazio, così come il pensiero critico, e il bambino ha la possibilità di trovare soluzioni, anche diverse dai protagonisti della storia, dei problemi e delle difficoltà. Ricordiamo che, come diceva lo scrittore Chersterton:" Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perchè i bambini lo sanno. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti ".
Infine le favole sono modi di condividere e scoprire valori come l'amiciazia, il rispetto,l'onestà, la generosità....imparando, in modo semplice, che da le azioni portano conseguenze ben precise.




 

mercoledì 20 novembre 2024


 Proteggere un bambino significa ESSERE PRESENTE in ogni circostanza, sostenendo, dimostrando affetto, aiuto nel gestire l'emozioni.

Ma iperprotezione, ansia e preoccupazione, modificano quell'ESSERE PRESENTE in genitori ,  che proiettando le proprie paure, orientano il comportamento del bambino verso una direzione precisa anzichè lasciarlo libero di manifestarsi in modo spontaneo.
Negli ultimi anni, nella cultura popolare, si è diffuso il termine "genitori spazzaneve" riferendosi a coloro che che fanno di tutto e di più , per rimuovere ogni ostacolo e difficoltà dalla vita dei figli, in modo che la vita sia più serena e tranquilla.... come essere in una campana di vetro.
 Intanto bisogna fidarsi, cercando di vivere "meglio" i momenti che condividete.
Poi smettere di preoccuparsi  e occuparvi di tutto, lasciando che i bambini ci provino da soli, anche sbagliando....sì, anche se l'ansia è tanta. 
Il compito del genitore, come dell'educatore, non è sostituirsi ai bimbi, ma esserci. 
Non si riflette mai abbastanza sull'importanza dei ragazzi nel fare da soli, sbagliare, soffrire e rialzarsi per imparare ad affrontare le difficoltà.
Esserci dopo un litigio con un amico, dopo essere caduti, dopo aver perso un gioco, con un abbraccio, un sorriso, con il vostro sostegno dopo un brutto voto. Esserci attraverso un incorragiante presenza e soprattutto come valido esempio per loro.

venerdì 25 ottobre 2024

Dormire per un bambino, è fondamentale per la  crescita.
 Dormire bene migliora lo sviluppo psico-fisico.
Il tempo del sonno, in un'età in cui il bambino si sta formando, almeno fino ai 10 anni, va assolutamente protetto. 
In particolare nella prima fascia  0-3, quando ci sono problemi di sonno  perché i bimbi sono combattuti tra il desiderio di stare con i genitori, le persone a cui vogliono bene, e la voglia di essere indipendenti.
Anche qui la regolarità dei tempi e momenti sono indispensabili, come le routine al nido.
Chiaro poi che l'applicazione di alcune regole per il buon sonno, da parte degli adulti, è il primo aspetto da cui partire.
Ma quali regole?
In questo periodo storico la prima regola da rispettare è non dare e usare il cellulare a letto. Gli studi confermano l'accumulo di neurotossine, che agiscono sul sistema nervoso, e causano disturbi del sonno e insonnia cronica. Prima di coricarsi evitare bevande con caffeina ( cioccolata, coca cola, tè). Non fare giochi di movimento che possono interferire con l'addormentamento. Stare vicino al bimbo fino all'addormentamento ( se ha problemi o piange)  senza colmarlo di attenzioni. Creare un rituale per l'addormentamento fissando orari regolari per il sonno e dormendo nel proprio letto. 
Sicuramente la ninna nanna cantata dal genitore occupa un posto privilegiato, rafforzando il legame tra bimbo e genitore.
 Importante è ricordarsi che ogni bimbo è diverso...non esistono regole che vanno sempre bene per tutti.
l'importante è tenere un atteggiamento tranquillo che trasmetta serenità al bambino.

 





venerdì 4 ottobre 2024


 E' giusto che sia il bambino a scegliere? Esiste giusto e sbagliato per il bambino?

 Prima di tutto dobbiamo distinguere tra bisogno e desideri. 
Un bambino che chiede di giocare o avere un cellulare... non è certo un bisogno, ma un desiderio.
 A questo punto sta al genitore  porsi come "specchio" per andare un pò oltre la superficie della richiesta e capire il sentimento del bambino e il motivo della richiesta.
L'educatore si deve sentire libero di dire si o no davanti alla richiesta del bambino, in base alla situazione del momento. Davanti alla chiarezza e l'onestà della risposta sarà come fare i conti con le necessità e i sentimenti degli adulti che ha vicino. E la rabbia o il capriccio, accettati dall'adulto con pazienza e calma, diventeranno per il bambino scuola per accettare più velocemente i sentimenti negativi e le frustrazione. Davanti ai si, sarà un modo per condividere la gioia.
Sicuramente sui comportamenti e le scelte dei bambini influisce l'ambiente e le testimonianze delle persone che ha attorno nella vita di tutti giorni.
Se un comportamento negativo è seguito da condizioni negative e spiacevoli, diminuisce la frequenza della ripetizione del comportamento

lunedì 9 settembre 2024


Aver paura di sbagliare, parlare sottovoce e non guardare negli occhi, poca voglia di mettersi in gioco, sono spesso segni di bassa autostima, avere una bassa considerazione delle proprie idee e capacità e pensare che si è poco utili per gli altri.
 In questa situazione molto spesso si fa fatica a chiedere aiuto.
Ciò vale per i bambini piccoli, per gli adolescenti e anche per chi ha già raggiunto da tempo l'età della cosiddetta maturità.

Eppure da piccini i bambini manifestano il desiderio di essere al centro dell'attenzione di genitori, nonni, educatori, attraverso sceneggiate, capricci, fughe quando gli adulti si presentano al nido o a scuola per riportarli a casa.

Prestare attenzione ai nostri bambini, dà loro sicurezza , gioia e ...autostima con un atteggiamento positivo verso la vita .
Qualche giorno fa mi trovavo in un centro commerciale. Ok ...fuori era molto caldo.
mi soffermo a guardare un a mamma con 2 bimbi di 2- 4/5 anni che, mentre faceva giocare i bambini su tutti i tipi di gioco a pagamento, automobilina, trenino, cavallino ecc.,, lei guardava e chattava al cellulare.
Attenzione è ...guardare  in faccia un bimbo quando ci racconta qualcosa, giocare con lui nel tempo che abbiamo insieme, dirgli di no o si quando è necessario, spiegandone il motivo, condividere alcuni momenti della giornata, sottolineare la soddisfazione o l'apprezzamento quando ci aiuta in casa, o ha preparato qualcosa  per noi, abbracciarlo e dire  " ti voglio bene" dando la garanzia che non ci dimentichiamo mai di lui. 
Sicuri di questo poi, è più facile per loro attendere  che gli adulti dedichino loro attenzione.
" Per sviluppare una sana autostima un bambino deve sentirsi prezioso e utile per i suoi genitori e, di conseguenza, "valere" l'affetto e l'amore da parte loro." ( J.Juul > psicoterapeuta danese)

venerdì 16 agosto 2024





 

Tempo di vacanze, tempo di riposo.
Ma non di mancanza di regole.
Bambini di 2-3 anni  che si rifiutano di prendere la medicina, oppure che in un salone di mobili fanno quello che vogliono, stendendo stoviglie ovunque o saltando sui divani. Oppure decidono loro a che ora andare a letto, o giocare a nascondino in Chiesa.
Più allarmante è vedere gli adulti impotenti e accondiscendenti.
Nel tempo finalmente si sono riconosciuti i bambini come persone da rispettare fin da subito.
Ma ciò non vuole dire sottomissione, impoverendo la crescita, ma necessità delle regole della comunità, regole da comprendere e interiorizzarle, tanto da sapersela poi cavare.
Il bambino osserva, curiosa, memorizza fin da subito. L'ambiente e le persone che lo circonda è fondamentale, per vedere come ci si relaziona, come si presta attenzione agli altri, come si ascolta e si dialoga.
Ma i bambini ci mettono alla prova sfidandoci, cercando di capire dove sta il limite quando fanno un capriccio: cogliere questi gesti provocatori è il momento in cui il bambino chiede di insegnargli una regola. Sgridarlo e basta è perdere un'occasione fondamentale.
La vacanza deve essere un momento di riposo e di scoperta, per imparare ..anche dagli errori e dagli sbagli. In questo l'adulto e le regole sono fondamentali per la crescita