Viene spontaneo, in questo periodo, riflettere sulle paure, su tutte le paure dei bambini, anche il coronavirus.
Rimango sempre molto stupito quando i bambini della scuola dell'infanzia raccontano di aver visto, anche da soli, determinati film (il signore degli anelli, film di guerra, gli avengers), oppure " sai che al telegiornale hanno fatto vedere un ragazzo che ha ucciso con una rivoltella".
Poi riguardi gli stessi bambini, mentre ascoltano una storia o una favola letta dalla maestra , con un'attenzione e una partecipazione direi totale, coinvolgente. Bambini che durante la lettura si chiudono gli occhi, o rimangono a bocca aperta, cercando di immaginare con la loro fantasia le scene e i fatti.
In base all'età, possiamo elencare diverse paure vissute dai bambini: il buio, l'abbandono, i mostri e fantasmi, le urla e la violenza e tante altre.
Davanti a questi vissuti un'aspetto è fondamentale: l'atteggiamento degli adulti.
Lo psicologo Lazarus definì che le emozioni nascono dalle credenze e non dalla realtà e le credenze dei più piccoli , per cui anche le paure, sono più aperte agli aggiornamenti, al superamento.
Ma il superamento passa anche attraverso il nostro ascolto, il nostro rispetto del vissuto del bambino , la pazienza e l'affetto, l'esserci come un'opportunità per superare le paure.
Necessario è il rispetto dei tempi e la modalità di comunicazione del bambino: se tutti i racconti vengono manifestati apertamente, maggiore è la probabilità di estinzione, in qualsiasi modalità, verbalizzazione, disegno, racconto di storie e favole.
La nostra capacità di osservazione ci farà capire anche i messaggi non verbali.
Attenzione alle nostre emozioni, alle ansie trasmesse ai bambini che vengono amplificate come contagio emotivo, così pure attenzione ai mass media , a ciò che guardano: NON E' GIUSTO CHE POSSANO GUARDARE TUTTO . Inoltre niente frasi giudicanti del tipo "ormai sei grande non puoi aver paura del buio"
Fa riflettere quando un ventenne ricorda paure avute da piccolo , rimaste impresse, che condizionano ancora il suo vissuto.
" Nessuno è disposto ad aprire il proprio cuore se non si è certi che l'altro è in ascolto"
L.J.Cohen
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