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mercoledì 30 dicembre 2020

Pensare alla Gratitudine alla fine di questo 2020, potrebbe pienamente stonare e infastidire.

Ma la vita e la crescita dei nostri bambini hanno l'esigenza di non sentir sempre e solo parlare di cosa non abbiamo e cosa ci manca, ma piuttosto essere consapevoli di tutti doni che abbiamo ricevuto e nutrire sentimenti di affetto verso chi li ha condivisi con noi.

  Vivere la GRATITUDINE, fare in modo che diventino tratti della personalità e stili di vita, significa viverli e respirarli fin da piccoli.

" Dai, di buongiorno al signore", oppure " su ringrazia", sono buone maniere , ma se dietro non c'è un percorso educativo, non bastano.

Alcuni studi, in particolare dello psicologo e pedagogista Thomas Lickona, pongono in relazione felicità e gratitudine, mettendo in evidenza che se il sentimento è almeno in parte acquisito e presente nei bambini dai 5 anni , favorisce una crescita serena e ottimista.

Ci possono essere varie modalità e percorsi educativi da mettere in atto.

Respirare nella propria famiglia la gratuità, evidenziando e gioendo per i doni che tutti i giorni ci vengono dati, ringraziare per qualche bell' azione fatta dai bambini, aiutano nella consapevolezza e sono esempi che fanno crescere.

Riconoscere, per un bimbo, gesti di gentilezza e condivisione, non è facile e sta agli educatori incoraggiare e stimolare attenzione per notarli.

Puntualizzare, soprattutto con i bambini più piccoli, cosa sta avvenendo, ed invitare ad esprimere sensazioni e sentimenti.

Notare sempre, insieme, azioni e parole di gentilezza e condivisione.

Sono tutte esperienze che fanno sostituire, al bambino della prima infanzia, la fase dell'egocentrismo, con la consapevolezza dell'altro e delle sue necessità.

Alla sera, insieme ai propri bambini, proviamo a trovare almeno 3 cose, persone, fatti, per cui  vale ringraziare per le piccole e grandi cose della vita, se non la vita stessa.

 E' un ottimo esercizio....anche per gli adulti. Può aiutare a vedere che la vita ci offre tanta positività. Dipende da come la guardiamo.


giovedì 24 dicembre 2020

Fin da ragazzino , ho sempre provato ad immaginarmi catapultato in avvenimenti accaduti in due notti , una fantastica e l'altra reale, vivendo emozioni e sentimenti, immedesimandomi nei vari personaggi. 

La prima è la notte, raccontata da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi, nel capitolo 8 dove Renzo e Lucia tentano di sposarsi.

Ma sicuramente la più desiderata, ascoltando e unendo vangeli e tradizione, la notte in cui nacque Gesù.

Mi immagino innanzitutto il cielo , buio scuro, pieno di stelle .

E la stella cometa, che guida, chiarisce, illumina la strada. A questa, chiederei di illuminare le menti, il cuore, innanzitutto di tutti genitori, perché possano guidare con coraggio e coerenza il cammino dei propri figli, insegnando loro che  cadere capita, ma l'importante è rialzarsi con onestà e fiducia.

Poi le schiere degli angeli, angeli che sorridono, che cantano, che ballano. A questi chiederei di donare a tutti gli educatori e gli insegnanti l'importanza di testimoniare che la vita è un dono , che non esistono solo regole e problemi da risolvere, ma c'è anche la gioia e la possibilità di fare festa insieme, per condividere e camminare insieme.

Aggirandomi in questo paesaggio brullo , illuminato dalle stelle del cielo, ecco i pastori, attenti al loro lavoro, disponibili ad ascoltare e sorprendersi. A loro chiederei per i nostri governanti, l'umiltà , la voglia di lavorare e servire con costanza e saggezza, pronti ad essere sorpresi positivamente, da ciò che di bello può venire dai bambini, se messi in atto, progetti idee e iniziative che davvero facciano crescere in autostima e prospettive future, che stimolino curiosità e apprezzamento per il mondo e gli uomini che ci circondano.

Poi la sacra famiglia: Giuseppe vigile, attento e commosso . A lui chiederei aiuto per tutti i babbi ,soprattutto per coloro che non si rendono conto di aver messo al mondo una vita, un'opera d'arte da accudire, amare, da sorvegliare senza prevaricare per dare il modo di camminare da soli, con generosità e responsabilità.

 A Maria chiederei protezione per tutte le mamme, soprattutto per le coraggiose, che sole hanno cresciuto con tenerezza e forza i loro figli.

E infine Gesù, sceso per essere uomo e vicino ad ogni uomo. A lui chiederei un dono speciale per tutti i bambini, in particolare per i soli, gli abbandonati, i non amati: chiederei un segno ,una persona, un gesto, una storia di un affetto, di interessamento e accudimento affettuoso. 


Un dono di amore che dia un senso alla vita e al futuro.


venerdì 18 dicembre 2020

 Il tempo di Natale è tempo di sentimenti ed emozioni, soprattutto al nido alla scuola dell'infanzia, impegnativo e ricco di significati, al di là che si creda o meno.

Mentre i bimbi provano con i costumi, scene della natività, per fare un filmato da inviare ai genitori, mi avvicino ad un bimbo, vestito da Re Magio , che piange. Chiedo cos' è successo. " Io voglio fare il cammello". Detto fatto accontentato. Il dolore si è trasformato in sorriso totale. Per il costume , perché vicino a Gesù in fasce, comunque le emozioni sono cambiate. 

 Curiosità, partecipazione , la gioia di questi momenti sono indescrivibili.

Fanno riflettere.

 In un presepio troviamo sempre elementi , fondamentali per tutti, che cerchiamo di condividere con le sezioni. Anche i bambini possono scoprire, interiorizzare questi valori, utilizzando le immagini , la storia, e perché no ... l'aggiunta di particolari , profumi, colori , elementi storici.

Che si dica, raccontare e "vivere" il presepio sono sempre momenti per crescere, testimoniando la fede, oppure vivendo valori che fanno della festa del Natale la più sentita.

Valori che educano: l'essenziale, la nascita avvenuta in una mangiatoia, vita prima di tutto, che porta gioia.

Il silenzio,  una notte per ascoltare , guardare, capire....pregare, ringraziare.

La pace, anche l'impero romano in quel momento è in pace. Gesù nasce nella pace e vuole portare amore e pace.

La luce , di stelle, della cometa, in un cielo buio e scuro , c'è sempre la speranza.

La tenerezza, che trovano i pastori quando arrivano alla grotta, di una madre e padre, e perché no ...di un asino e bue  che riscaldano il bambino.

La gioia di donare, a chi ti vuole bene, al tuo vicino, a chi ha bisogno

Raccontare e riflettere, organizzare e costruire insieme ai bambini. Non fa male, può solo aiutare a valorizzare ciò che si ha e che si festeggia.

 In un periodo pieno di regali, pranzi, incontri, può aiutare a fermarsi per fare spazio a un evento, tutti, anche i bambini, e dare un senso e un motivo a tutto questo. Il motivo del Natale. La vita.




 


venerdì 11 dicembre 2020

 Entrando in una sezione con bimbi di 4 e 5 anni, ne noto alcuni che si stanno rincorrendo, con in fronte un segno rosso. Poi mi puntano contro, a braccio steso,  un pennarello e emettono un suono o verso che non capisco.

Chiedo cos'hanno in fronte e, fermandosi, mi dicono stupiti " E' la cicatrice di Harry Potter". Chiaramente stavano urlando gli incantesimi del maghetto.

Maghi, orchi, streghe e fate attirano sempre l'attenzione dei bambini.


Ma per i piccoli realtà e finzione, sono condizionati dalle loro emozioni, influenzandone la distinzione.

Fino ai 5-6 anni questo fa parte del cammino di crescita.

L'attenzione e la cura dell'adulto possono sicuramente aiutare il bambino, con qualche accorgimento, aiutandolo soprattutto a superare le paure e ansie notturne  che condizionano il sonno.

 Tenendo presente la confusione tra il reale e il magico e fantastico, scegliamo con accuratezza cosa leggere o cosa guardare in tv, evitando film violenti o dell'orrore, o lotte tra bene e male con scene buie e pesanti, per evitare di correre ai ripari come quando oggi Riccardo mi si è avvicinato e mi ha detto " Voglio proprio farmi una cicatrice vera come quella di Harry Potter".

Per cui stare vicini e con loro nella scelta dei libri e di ciò che si guarda in tv.

Stare anche con loro nel mondo di fantasia e magia utilizzando anche lo stesso  linguaggio, senza troppe morali. Il bambino supererà nel tempo le angosce  e crescerà secondo i propri ritmi , potendo contare sulla vicinanza dell'adulto.


venerdì 4 dicembre 2020

   Proviamo a fare un'osservazione, così come si fa al nido,  della nostra società, ascoltando con attenzione ciò che succede : tra le tante cose notate , il tema regole e il  loro rispetto o meno è sempre presente.
Il dibattito sulle  REGOLE , avviene però in modo disordinato, violento, provocatorio, accusatorio.
Raramente costruttivo. Cambiamo visuale.
Proviamo a volgere lo sguardo ai nostri bambini e all'esperienza del gruppo che vivono a scuola, nello sport, a musica, agli scout o in parrocchia: ognuno è importante, e,  per il bene di tutti , per la serenità , perché nessuno si faccia male, chiediamo il rispetto di alcune norme. Tutti ascoltano, commentano, ma si impegnano, in modi diversi, a rispettarle, perché le regole rassicurano, e diventano dei punti di riferimento precisi che  aiutano ad essere uniti nella diversità e singolarità.                                                                                                                                                                                                                                                           

 Stessa cosa nelle famiglie, dove i "grandi" devono essere esempi credibili e coerenti.

Provate a immaginare bambini in un gioco di gruppo senza regole: è il caos. Loro stessi , quando vivono i momenti di gioco libero, a piccoli gruppi inventano dei loro giochi , stabiliscono norme perché ... "così ci si diverte di più ".

Se non siamo noi coerenti nei patti educativi è come se un genitore spiegasse al proprio figlio che il fumo fa male , con la sigaretta in bocca.

Ma la cosa di cui i bambini sono grati ai genitori è la richiesta di poterli seguire e obbedire. SI OBBEDIRE.

Le regole danno sicurezza e i genitori danno un'educazione che non si risparmia ( , che è lì per farsi vedere, toccare amare, che sa essere presente e coerente . Per cui  obbedisco.

venerdì 27 novembre 2020

In un tipico pomeriggio autunnale, entro al supermercato, contemporaneamente ad un babbo e un bimbo di 1° o 2° elementare, con tanto di grembiulino.... appena uscito da scuola..

Il babbo è al cellulare, spinge il carrello e mette dentro la spesa. Il bimbo lo segue soffermandosi di tanto in tanto , davanti agli scaffali incuriosito..

Si avvicina al babbo e chiede" possiamo prendere questa cioccolata, oppure questa? ".

Il padre continua il suo percorso senza nessun cenno o risposta.

Davanti al banco della gastronomia, li rincontro. L'uomo è ancora al cellulare, mentre il bimbo continua a prendere articoli da far vedere al babbo , supplicando con insistenza " lo prendiamo?". Ma niente.

Improvvisamente il bambino alza la voce, tutti si voltano.

A quel punto il babbo chiude la telefonata e, estremamente alterato " Sei, a un pochino così, perché ti sgridi tantissimo....Tesoro mio"

Il bambino si zittisce e il babbo aggiunge " Adesso chiamo la mamma, perché non ricordo se ho preso tutto".

Non so come è andata avanti la cosa, ma d'istinto ho provato a vedere la cosa con gli occhi del bambino.

Tutto il giorno a scuola, in un mondo di relazioni, impegno, ascolto, fatiche e gioie e tante regole.


Finalmente torno a casa, dov' è grande la gioia di essere da solo, con mio padre, che mi accoglie con affetto, con un abbraccio e ascolta me, solo me ....e non devo alzare neanche la mano per prendere la parola.

Il lavoro prende tempo ed energia, ma chi cresce con noi, diventa una priorità .
Necessita, per crescere sicuro, leale, generoso, del nostro ascolto e le nostre cure.
Del nostro tempo





venerdì 20 novembre 2020

 Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

La Convenzione dell’ONU, composta da 54 articoli, si è basata su 4 principi ispiratori:

    1. non discriminazione
    2. superiore interesse del minore
    3. diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo
    4. rispetto per l’opinione del minore
Oggi più che mai,
 è una giornata che fa riflettere e  ci può aiutare a formulare una scala di priorità per sancire il diritto alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo e a non essere discriminati in nessun modo e per nessun motivo.

Pensare che ancora oggi vi sono bambini emarginati, discriminati, vittime di abusi e di violenze, ci fa capire che c'è tanto da fare , da vivere,
da osservare e da condividere , per fare in modo che ogni adulto CRESCA e riconosca l'importanza e il rispetto di  diritti per tutti i bambini.

 

Osservando la nostra società, le nostre abitudini e tradizioni, i nostri valori , provo a immedesimarmi in un bambino e formulare  10 diritti, 10 desideri:
1) essere amato, coccolato, accarezzato, abbracciato ogni giorno
2)  essere ascoltato, e scoprire interesse per ciò che dico, anche quando non mi faccio capire bene, perché non formulo tutte le lettere o le frasi
3) giocare  almeno 1 ora ogni giorno con il babbo o con la mamma
4) essere guidato nel mangiare, a come mi nutro , senza eccedere nelle " schifezze"
5)  tempo per leggermi una storia o raccontarmi una favola
6) dirmi No, quando voglio tutto o faccio i capricci, perché mi accorgo che i no mi fanno crescere e mi fanno apprezzare di più ciò che ho
7)  fare una corsa su un prato o una passeggiata in un parco, al posto di tv o tabled
8) collaborare alla vita della casa, con qualche responsabilità o incarico, perché anch'io ci tengo alla mia famiglia

9) crescere imparando, curiosare e fare scoperte, leggere e scrivere, conoscere tanti amici, giocare con loro
10) imparare a dire grazie ogni giorno, a chi ci ha donato una casa, i colori, il cielo, il sole e le stelle , i fiori e la frutta, gli animali, i prati e le montagne , i fiumi e il mare.





venerdì 13 novembre 2020

 Ha senso parlare di GIOIA di VIVERE, in questo momento, con tutte le norme di comportamento e sanificazione che, per il bene di tutti, dobbiamo rispettare?

Ha senso parlare della GIOIA DEI BAMBINI davanti alle continue notizie di dati quotidiani , malati, decreti che infondono ansia e paura?

Si, l'emozione di gioire esiste e deve continuare a essere presente nella vita dei bambini e di tutte le persone.

Difficile ? Certo! Ma non impossibile.

Con i bambini, intanto vige sincerità assoluta, chiaramente con particolari diversi in base all'età.

Con loro necessario condividere, che la Vita va vissuta in ogni momento: cambiano le situazioni, cambiano le regole, c'è la sofferenza , c'è la serenità. Sta a noi esserci vicini , dimostrando ai bambini che noi ci siamo, che ascoltiamo i loro pensieri , l'emozioni, che ridiamo e piangiamo insieme.

Un sorriso, la lettura di un libro, un film o un gioco vissuti insieme, il riordino della camera, o la pulizia del giardino, fare la spesa o fare i compiti, andare dai nonni o sentirli telefonicamente, sono sempre momenti della nostra giornata.

Condividere che facciamo parte di una comunità ( la famiglia, il condominio, la scuola, la squadra di calcio o ginnastica, la parrocchia, la città) vuol dire anche cercare insieme di trovare e donare serenità, essere solidali attraverso il modo di guardarci , di salutarci, di ascoltarci, nonostante il covid.

Ricordiamo che i bambini imparano da noi, nel bene e nel male: la paura e il coraggio, l'ansia o la gioia. Ma l'importante è essere noi stessi , essergli vicini, dargli la mano e condividere le emozioni, fare squadra affrontando le avversità e  sperando  che " la ferita" si rimargini in fretta.

venerdì 6 novembre 2020

 Resilienza ,soprattutto in questo periodo, è la capacità che consente all'uomo di stare a galla davanti alle difficoltà, le avversità, superarle e uscirne più forte di prima. 

Ciò è possibile anche fin dai primi anni dell'infanzia, educando a trovare quella forza interiore che aiuta a superare le difficoltà o momenti bui. 

Sicuramente non significa educare a chiudere gli occhi davanti all'ostacolo e far finta che non esista, evitando di parlarne, ma piuttosto cercare di averne consapevolezza, di controllare le emozioni e vivere il tutto come cambiamento e non impedimento della crescita.

Ci sono vari consigli  e suggerimenti per aiutare i bambini in questi cammino:

- aiutarli  nelle relazioni, a creare legami che non siano competitivi(!) con i coetanei. Con noi adulti,  fare in modo che  il racconto e la condivisione delle emozioni diventino crescita, dove l'educatore che accoglie la condivisione, fornisce il senso e il valore giusto a quello che il figlio sta vivendo;

- essere ottimisti  e rispettosi , degli altri,  del mondo che ci circonda . Fidarsi delle proprie capacità e del giudizio, sorridendo anche davanti ai propri errori, imparare che c'è un futuro oltre le difficoltà;

- promuovere l'aiuto del prossimo, vissuto non come antagonista o nemico , ma come una persona con cui condividere gioie e fatiche, giochi e divertimenti;

- prendersi cura di sé, nello sport , nell'alimentazione , come nei passatempi e nel gioco libero;

- avere delle routine quotidiane, come al nido e alla scuola dell'infanzia, che aiutano a gestire il tempo, danno sicurezza, stimolano a scoprire altro, a fare scelte e nuove scoperte. 

Educare alla resilienza vuol dire, dare ai bambini competenze con le quali potrà direzionare le sue emozioni in modo costruttivo, senza agire con  istintività e sofferenza davanti alle sfide e difficoltà.\

                                                                                 


venerdì 30 ottobre 2020

 Come riuscire ad ascoltare il dolore del bambino, come aiutarli ad elaborare la morte, come parlare a loro della sofferenza, della malattia ? 

Quando incominciano le prime domande sul senso della vita, i bambini cercano di prendere confidenza con il mondo e l'esistenza dell'uomo.

Se educare vuol dire introdurre il bambino alla realtà, con i suoi sentimenti, i suoi talenti , la sua persona, non possiamo continuare a "proteggerlo"  o " nascondere"  la tristezza o  un lutto.

Anche i bambini soffrono, il nostro compito non è impedirlo o lasciarli inermi di fronte ad un bisogno di comprendere, piuttosto non farli sentire abbandonati e impotenti.

Devono sentirsi liberi di condividere tutto ciò che passa nel proprio animo, per condividere con chi è  vicino, accettazione, pazienza e  per chi crede speranza  nell'accoglienza di Dio.

 Ma senza mai minimizzare o nella ricerca  di distrazioni per poter pensare ad altro.

Più che negazione, serve stare vicino, con un abbraccio anche silenzioso, che comunichi affetto e sicurezza. 

Serve creare un legame , verso chi non c'è più, di ricordi, testimonianze ed emozioni che rimangono per sempre.

Ci sono tanti libri che ci possono aiutare a parlare di morte e sofferenza ai bambini. 

Storie fantastiche, di bambini o della natura che raccontano sentimenti e pensieri nuovi . Le storie e le immagini possono davvero darci una mano, per aiutare a  cercare, a capire , anche senza avere risposte definitive.



 Che verranno con la vita.

lunedì 26 ottobre 2020

 

" La passione che ci muove nell'essere vicini ai ragazzi e alle ragazze di oggi è più che mai viva, perché siamo convinti che sia urgente aiutare i ragazzi a mettere ordine nelle idee....E la cosa più importante è aiutarli a puntare in alto pescando però dal basso, dall'intimo dove alberga la vera realtà, dove l'autenticità porta a scoprire che vale la pena vivere fino in fondo l'avventura della vita, nonostante tutte le funeste previsioni sul futuro."
- da  " Ma cos'hai nella testa ?" di Ezio Aceti

venerdì 23 ottobre 2020

  


 L'autoregolazione emotiva del  bambino è un aspetto che è strettamente legata al ruolo dell'adulto.

Come ho già più volte scritto, i bambini sono come "spugne" ( diceva la Montessori) osservano il nostro comportamento, il comportamento di adulti a cui vogliono bene, e lo assorbono,  fanno propri atteggiamenti per  imitarli. Tra questi, urlare o avere atteggiamenti intimidatori per sgridare , possono davvero  incidere sulla regolazione emotiva.

Con un allenamento e buone pratiche , l'emozioni primarie, come la rabbia e la paura che sono innate, andranno pian piano distinte e riconosciute, per arrivare a dargli un nome .

Incoraggiamo a i bambini a raccontare quello che provano , ascoltandoli e condividendo ( so che sei arrabbiato, ma ora dobbiamo andare...).Devono sapere che anche quando si arrabbiano , sono amati , attraverso un abbraccio , una carezza.

A scuola, spesso , davanti ad un rifiuto, a un gioco conteso, o ad un interruzione di qualcosa che si sta facendo, alcuni bambini reagiscono con capricci e rabbia, oppure davanti a nuove esperienze di gioco, di gruppo, la paura traspare. L'adulto osservando, con tranquillità accoglie il bambino e con lui condivide ciò che sta succedendo.

Vanno divise le azioni dalle emozioni: le azioni le scegliamo nel bene e nel male ( stare con un amico o dargli un pugno perché non mi fa vincere), le emozioni no , le devo conoscere e gestire. Provare alcune emozioni non ci da il diritto di agire indifferentemente.

Comunque davanti a questi atteggiamenti, attenti alle punizioni, semmai perdendo a nostra volta il controllo della situazione con grida.

In casa creiamo uno spazio dove il bambino può isolarsi, per riprendersi, per calmarsi , guidato dall'adulto, ritrovata la calma, per capire cos'è successo, e rivedere le proprie azioni e le proprie emozioni.

Poi, non minimizziamo mai le paure e le preoccupazioni dei nostri bambini.


venerdì 16 ottobre 2020

 Quante volte ho sentito chiedere ai propri figli di 3-4 anni " vuoi rimanere anche il pomeriggio o esco da lavorare e ti vengo a prendere". Accade spesso che alcuni genitori lascino precocemente liberi di decidere i propri figli, che in realtà non sono in grado di farlo: ciò per paura di perdere il loro affetto oppure perché

davanti a un no si teme la reazione negativa. Come non ricordare le sceneggiate in un supermercato dove, il bambino, voleva comprare tutto ciò che era simile a giocattoli?

Ma il saper decidere è una competenza che il bambino deve prima acquisire.

Le grandi decisioni spettano ai genitori ( ad esempio davanti ad una separazione, far scegliere con chi stare o quando, oppure se andare a catechismo, o se praticare uno sport o meno) , i bambini non dovrebbero mai essere messi davanti a decisioni che la loro mente e non è in grado di compiere. Come sta ai genitori prendere decisioni impopolari. Anche quando è il periodo dell'adolescenza.

                                                                                                 Però le capacità decisionali vanno esercitate fin dall'infanzia: " cosa preferisci per merenda biscotti o la banana" , "preferisci che giochiamo alle costruzioni o guardiamo e leggiamo un libro". Tramite queste domande,  davanti a poche e piccole cose si dà la possibilità di prendere decisioni .

Un bambino si mette in contatto con il suo sentire , con ciò che pensa. L'importante è mantenere fede alla decisione presa, portarla fino in fondo. E soprattutto lasciarlo sbagliare senza dire " te l'avevo detto", è importante crescere con una buona autocritica.

Aiutiamoli semmai a non essere istintivi nelle scelte , a ponderare bene, ma non insinuiamo il dubbio, l'insicurezza è pronta a farla da padrona.

Al nido e alla scuola dell'infanzia il bambino è posto davanti a tante scelte ogni giorno: con chi giocare, con quali giochi, quale libro scegliere, cosa disegnare. All'adulto il compito di non interferire nella scelta se è un momento di gioco libero, ma fatta la scelta aiutarlo a mantenerla.

"La libertà di scelta è un desiderio universale e contemporaneamente qualcosa di cui si ha paura”. Søren Aabye Kierkegaard


giovedì 1 ottobre 2020

2 ottobre : festa dei nonni.

Sicuramente oggi, figure di riferimento  nella famiglia e nella società, dal punto di vista pratico ( portare figli o riprenderli da scuola, o dalla palestra, oppure passare il tempo con loro dopo la scuola) ed emotivo ( le emozioni e i momenti di gioia  sono tanti) sono i NONNI.

 " I nonni sono un tesoro" Papa Francesco

Ciò che mi colpisce di più è sentire parlare dei propri genitori affettuosi, permissivi, accondiscendenti con i nipoti, quando invece non lo erano stati con loro.

I Nonni sono un continuo riferimento che segnano e insegnano molto per la crescita dei bimbi:

- la pazienza: ad una certa età non è possibile tutto e subito, il bambino vive l'esperienza con rispetto  di chi è più anziano, per condividere, per osservare e chiacchierare.

- Il tempo: tempo che porta con sé ogni esperienza, tempo da vivere pienamente in tutte le età della vita, per condividere, osservare, chiacchierare. 

- L'importanza della tradizione: la memoria, la storia, che fa parte anche della vita dei bimbi, con le feste, i vari momenti che uniscono e che sono significativi moralmente, spiritualmente e affettivamente.


Nei nidi e nelle scuole i talenti e l'esperienze dei nonni sono diventate parte integrante e costante della vita educativa:

-fare l'orto con costanza, precisione e la condivisione dell'attesa della nascita delle piantine dopo aver insegnato la cura e il rispetto.

- raccontare storie fantastiche oppure ricordi del passato tristi e felici che hanno lasciato un segno e una riflessione da condividere.

-la condivisione di laboratori di cucina o manipolazione, dove la precisione, l'importanza di tutti gli elementi e l'esperienza insegnano che l'allenamento e l'esperienza fanno crescere. 

Per cui consideriamo sempre che, i nonni,. possono avere un ruolo fondamentale nell'educazione emotiva e sociale dei bambini, ed essere testimoni di valori ed esperienze.


venerdì 25 settembre 2020

Stare all'aperto...ci si tenta. Eppure tante sono le paure, le preoccupazioni, l'organizzazione.

Ma ora più che mai è importante provarci.


Qualche anno fa , ho visitato le scuole dell'infanzia di Helsinki: chiaro ,clima e abitudini diverse.

Ciò che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso è stata la tranquillità dei bambini all'aperto ( temperatura -1°) , ma soprattutto le maestre che ci dicevano che i bambini difficilmente si ammalano.

          " Per un bambino piccolo, non ancora in grado di apprendere dalla pagina stampata o di sostenere la routine scolastica, la Natura è una fonte infallibile di divertimento e istruzione" Ellen G. White.


In questi giorni in cui ancora il tempo lo permette, guardando i bambini che giocano all'aperto, ci sono alcuni motivi da tenere presente a proposito della natura che fa bene.

Le scoperte e la stupore : natura piena di stimoli e scoperte che solitamente i bambini trovano nei video o nei libri. Un bambino stamattina , mi ha mostrato un lombrico e cercava di capire con sue argomentazioni, attirando l'interesse dei suoi amici, quale era la testa e quale la coda, cosa mangiava per vivere e com'era la sua tana.

Il movimento:  specialmente nei primi anni di vita, per avere un corretto sviluppo sensoriale i bambini hanno bisogno di stimoli. Correre, saltare, camminare, scavare, costruire all'aperto sono sollecitazioni per il bambino , per scoprire il suo corpo, la fatica e i suoi limiti.

L'adattamento: essere pronti all'imprevisto del tempo che cambia, senza perdere la calma, ma imparando ad organizzarsi.

La creatività e la fantasia: esplorando la realtà i bambini vengono stimolati a prendere iniziative, nella capacità di trovare soluzioni davanti ai problemi e nella costruzione di avventure. Un bambino mi raccontava di stare attento ad avvicinarmi ad una roccia , perché dietro si nascondeva un dinosauro.

Di tante attività sportive, manipolative, linguistiche a cui iscriviamo i nostri bambini, ricordiamo di dare spazio e tempo alla natura, il modo migliore per preparare i bambini a qualsiasi apprendimento futuro.

                                                                                                         

venerdì 18 settembre 2020

 Lamentarsi ormai è parte del nostro modo di essere. 

Lamentarsi del degrado, del non rispetto di regole, contro lo stato , contro la Chiesa, contro la scuola,contro il vicino.

Quando penso che tutti siamo educatori e testimoni dei valori in cui crediamo, se il lamento fa parte della nostra modalità di relazione, sicuramente un bambino che ascolta e osserva si adeguerà a questa modalità.

L'esempio è sempre lo strumento di insegnamento più efficace. 

Cercare l'aspetto positivo sempre, anche negli eventi più avversi, essere appassionati di ciò che facciamo, assumersi responsabilità avendo presente che le azioni hanno un peso e determinano conseguenze, non giudicare gli altri, possono essere alcune piste di lavoro e di vita da condividere , fin da subito, con i nostri bambini.

Aggiungo inoltre dare senza chiedere nulla in cambio, e essere grati e felici di ciò che abbiamo, sono aspetti che aiutano a crescere con maggiore  serenità.


 Infine fare sentire i  bambini  "preziosi" per ciò che fanno di bello e positivo , o fatto bene ,fa crescere l'autostima e aumenta la gioia perla vita.


Significativa è la testimonianza di Maya Angelou, scrittrice e attivista dei diritti civili:" Se qualcosa non ti piace, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il tuo atteggiamento. Non lamentarti".


venerdì 4 settembre 2020

LA SCUOLA E' VITA

 Inizio settembre 2020 : incontri con i genitori nido e sc.infanzia. 

Ecco spuntare, in maniera evidente, le apprensioni, le paure, oltre le ansie che erano già presenti per il proprio piccolo che inizia il cammino all'interno della comunità più ampia.

Oltre al racconto della giornata, al materiale da portare, agli spazi interni e soprattutto ai giardini, ecco le prime novità, che portano disorientamento, ma soprattutto razionalizzazione di ciò che sarà questo inizio di scuola.

                                                                                                                                                                   Le Bolle...non bolle di sapone, ma sezioni, classi, che vivranno il loro tempo                                   sempre insieme, evitando mescolamenti con altri gruppi.

Patto di corresponsabilità: le famiglie si impegnano perché i loro figli vengano a scuola in salute.

Certificato del pediatra, ora previsti , ma fra qualche giorno chissà.

Ma aldilà di tutto ricordiamo che la scuola è VITA, fatta di scoperte, curiosità, di relazioni, di fantasia.


Questo ci diciamo con le educatrici e le maestre.

Questo i bambini e le famiglie devono "respirare".

VITA di inclusione per tutti, VITA di cura, con la giusta attenzioni ai sentimenti,all'ascolto, alle necessità, all'apprendimento.

Ricordando poi che, oltre l'orario di scuola, c'é altra Vita, con nuove emozioni e incontri da scoprire 

sabato 29 agosto 2020

 Sono cresciuto con un monito:"Non dire le bugie e o vai all'inferno".

Le BUGIE...per i bambini fanno parte del  cammino di crescita e possiamo anche dare una spiegazione. Fino ad una certa età, finzione, desiderio e realtà si confondono. In seguito la paura di deludere le aspettative di chi amano, oppure di insuccessi e vergogne, tanto da nascondere ciò che è successo.

Oppure sottrarsi al controllo degli adulti e delle loro ansie, per non essere messi sotto pressione, sono tutte motivazioni che spingono i bambini, e non solo, a mentire.

I motivi, come dicevo, in base all'età sono tanti, con possibili spiegazioni.

L'atteggiamento dell'adulto per cui non può essere solo inquisitorio e repressivo e punitivo. 

Alla base, come sempre c'è l'ascolto e il dialogo, stabilendo regole e modalità di riflessione.

Con un'adolescente ad esempio significativo e presentare a loro il nostro stato d'animo, l'essere dispiaciuti e amareggiati.

Ma come sempre l'esempio è il metodo educativo più efficace.

Come adulti, usare le bugie con l'idea di proteggerli o per superficialità, perché complicato tradurre esperienze  e renderle comprensibili, non è certo la modalità adatta.

Ai bambini bisognerebbe sempre dire la verità, soprattutto in merito a ciò che li riguarda, che non vuole dire "confessarsi" a loro.

Oggi più che mai, come non riflettere , sulle bugie , quando, nella nostra società, siamo accerchiati da verità fittizie , contraddittorie, o irreali. 




Eppure stiamo tracciando e costruendo il futuro dei nostri bambini, per cui noi decidiamo quali sono i
principi su cui basare la loro crescita e il loro futuro.

" Con una bugia, un uomo annienta la sua dignità di uomo".( E.Kant)


venerdì 21 agosto 2020

 Gli abbracci, i baci, le coccole fanno bene e provocano "cascate di benessere" al bimbo che li riceve.

 A tutti noi piace essere coccolati, pensiamo tra l'altro al boom dei centri benessere, ai massaggi, all'esplosione di programmi di cucina...e tanto altro.

Ma ritornando ai bambini, le coccole hanno un effetto potente e attraverso gesti semplici, rafforzano la fiducia negli altri e l'autostima.

" La quantità di legami nella prima infanzia è determinante per costruire rapporti felici nell'età adulta e trasmetterle ai figli" così la professoressa Ordinario di psicologia sociale alla Sapienza di Roma, Grazia Attili.

I bambini hanno bisogno di attenzione , coccole per potere avere uno sviluppo ottimale.

Che non vuole dire farsi tiranneggiare, e neanche essere viziati. I vizi semmai nascono con l'assenza di affetto colmata in altro modo.

Più che mai, ora, anche i più grandi, fanno i "duri", o i pensierosi o

preoccupati, ma l'abbraccio della mamma o del babbo, fanno la differenza.

Soprattutto dopo un brutto sogno, una delusione, una grande paura, l' abbraccio vale più di mille parole.

venerdì 14 agosto 2020

 Grotte di Postumia

La guida raccoglie il gruppo degli italiani paganti per l'ingresso in trenino; dopo il benvenuto , una breve introduzione di storia, ci chiede di rispettare qualche norma: la prima non toccare le rocce, perché il grasso sulle nostre mani impedisce alle stalagmiti di crescere.

Inoltre di stare attenti all'utilizzo del flash, sia per il rispetto di tutti, poi per godere al meglio le bellezze della natura.

Arrivati con il trenino alla base dell' inizio della passeggiata, tra le meraviglie sotterranee,  un nonno invita il nipote " tocca la roccia senti come sono umide e fredde".

Qualche minuto dopo, arrivati alla magnifica grotta bianca, il tutto passa in  secondo piano rispetto all'ondata di flash che invade quel luogo.

Ovvio che viene da chiedersi: ma davanti ad adulti che, o non ascoltano o scelgono di non rispettare regole di convivenza civile, che esempio ne traggono i bambini che ci osservano ?

Spesso esprimiamo pensieri di protesta, di sdegno davanti ad una società , un ente pubblico, lo Stato , per il poco impegno o interesse a rispettare il nostro territorio, i monumenti, la natura, le persone.

Lo Sdegno viene scoperto dai nostri bambini come modalità comunicativa.

Ma noi siamo i messaggeri dei nostri valori, noi siamo i primi testimoni del rispetto degli altri e dei doni della natura .

Da settembre, fin dalla scuola dell'infanzia, inizierà, obbligatoriamente, il suo percorso "Cittadinanza attiva",  educazione civica. In tutte le scuole.

Dentro c'è: l'aver cura di sé, della società, dei luoghi in cui vivi, della capacità di interagire con gli altri, con sensibilità e attenzione alle pluralità delle culture.

Il percorso verrà vissuto, pensato con i propri amici e le maestre.

Ma il tutto potrà avere un senso se vissuto e condiviso con la FAMIGLIA.

domenica 9 agosto 2020

 "Il paese delle vacanze non è segnato, ma di tutti i paesi è certo il più beato."  da "Il paese delle vacanze" di Gianni Rodari

Vacanza, per una famiglia, grande esperienza di comunità.

 Anche in questo periodo, anche in questa estate che rimarrà nei ricordi di ognuno di noi.

Per i bambini l'esperienza con la propria famiglia, qualunque sia, conta sul vivere insieme momenti ed esperienze, che durante l'anno non sono possibili.

 E' curiosare, sperimentare, giocare, rilassarsi, esporsi all'insolito, ritrovare un buon clima familiare, costruire insieme ricordi indelebili dando

valore alla relazione. Tenendo conto delle esigenze di tutti

Rimanendo responsabili e rispettosi di alcune regole, l'importante è non passare oltre, non esagerare con le paure e le angosce, anche in vista della scuola che finalmente ripartirà.

Ricordiamo anche che se per un adulto vacanza è anche non fare nulla, questo per un bimbo non ha significato, basta avere un pò di stimoli offerti dalla natura, per creare così il loro "non far niente".

Ma sopratutto viviamo tutto senza stress, senza voler correre, fare, vedere....anche senza qualche ordine e divieto in meno,cercare di vivere con meno tensioni e più allegria.

venerdì 24 luglio 2020

 Guardando allenamenti di scalatori principianti, più volte viene sottolineato che ci si allena in sicurezza, riferendosi ad un compagno e alle corde che trattengono chi cade, senza gravi danni.
E così anche  i bambini, lasciamoli sbagliare, li aiuteremo a crescere.
Per un'infinità di motivi, spesso  genitori ed anche educatori, rimuovono ostacoli, difficoltà, nel percorso di vita dei bimbi privandoli delle lezioni più importanti dell'infanzia.
Ma essere vicino alla crescita non è questo.
IPERPROTEZIONE è l'eccesso di tutela, di protezione che si mette in atto verso chi è più debole e ritenuto incapace di difendersi.
"Non correre che sudi poi ti ammali", " no,non lo fare perché ti fai male e ti sporchi", " attento è pericoloso stare con quel bambino", pensieri  e raccomandazioni che ritornano continuamente a scuola, nel parco  e in diverse famiglie.
 Così inculchiamo la paura per il mondo, per la gente che sono pericolosi. E soprattutto l'ansia e il senso di inadeguatezza, poi  rabbia, prendono il sopravvento.
Ma il nostro scopo non è quello di far crescere con la paura, o di quello che potrebbe succedere, evitando tutti i problemi e dipendendo sempre da qualcuno. Lo sanno gli adolescenti che se cresciuti senza strumenti per affrontare la vita e il loro stato d'animo, vanno in crisi.
Come adulti dare regole, stabilire le conseguenze se non rispettate, non è per aumentare la paura, ma per educare , lasciando da parte il già sentito " poverino è piccolo".
Quando un bimbo impara a camminare,cade, piange, gattona, si rialza....non è una colpa o incapacità.
Si cresce in autostima ,in autonomia e personalità, gioendo per la tenacia e l'impegno. Per questo, non serve lo scudo spaziale, ma sapere, che  un'insuccesso non provoca meno amore e meno stima da parte nostra.

venerdì 17 luglio 2020

"Non c'è paracadute nel pozzo senza fondo dell'abbandono" - da "Bianca come il latte rossa come il sangue "di Alessandro D'avenia
Nel periodo estivo di ogni anno si parla molto spesso di abbandono di cani o gatti, chiedendo a tutti di essere responsabili , di trattare dignitosamente gli animali.
Il termine abbandono porta con sé il lasciare qualcuno , il non curarsi più.
Quando un bambino viene abbandonato, rimangono in lui segni e profonde ferite, anche inconsce, che rimangono e condizionano il cammino della vita.
Chiaramente si pensa alla separazione tra due genitori, per cui fisicamente l'esperienza familiare cambia improvvisamente .
Ma c'è un abbandono emotivo, che è importante come quello fisico, che fa scomparire l'autenticità emotiva, per far trasparire disinteresse, apatia, freddezza.
Quando come genitori non siamo presenti, sia fisicamente, ma soprattutto relazionalmente , senza un rinforzo dei vincoli affettivi, senza dimostrazioni d'amore, quali un abbraccio, una conversazione, un gesto d'affetto  e pensiamo di rimpiazzarli con altri mezzi, cresce quell'abbandono emotivo che fa più male di tante parole cattive o schiaffi.
Ricordiamo che i bambini "assorbono" l'ambiente e l'esempio delle persone con cui crescono.
Nei momenti in cui siamo insieme, viviamoli pienamente per e con loro.
Una pacca sulla spalla, un abbraccio, una carezza, l'appoggiare i suoi giochi, condividere le passioni, sono modalità per dimostrare al bambino che non è solo in questo mondo e CHE VOI CI SIETE.

venerdì 10 luglio 2020

Valorizzare le differenze, non temerle.
Inclusione, termine usato, strausato, abusato.....se ne parla tanto, anche nei nidi e nelle scuole.
INCLUSIONE è dare stessi diritti e opportunità, essere accolti e "avvolti", ricevere lo stesso affetto in quanto persone umane...valorizzando le differenze senza temerle.
Stabilito il valore , va stabilito come educare i bambini, se non con l'esempio quotidiano, metodologia che diventa strumento potentissimo.
Purtroppo come adulti siamo in crisi , davanti a differenze , punti di vista diversi, comportamenti non condivisi. Penso a quando un genitore, chiede di tenere lontano , in una sezione, una comunità, suo figlio da Tizio o Caio, perché esageratamente vivace,  o di colore, o zingaro. E' già una testimonianza di paura del mondo, da vivere l'altro come un nemico.
Ma i nostri bambini , soprattutto oggi, hanno bisogno di apprezzare le diverse culture , vivere  la diversità come un di più che ci completa, ci arricchisce. Chiunque ci arricchisce, e un bambino ha bisogno dell'esempio e della presenza dell'adulto per trarre da ogni esperienza e incontro, elementi e strumenti di crescita e conoscenza, per discernere e capire.
E' raro che i bambini siano preoccupati della diversità, del bimbo con handicap o di colore. Se lo sono è chiaramente perchè hanno respirato in casa i dubbi o le perplessità.
Fin da subito aiutiamoli a essere critici davanti alle notizie , ai post , ai commenti.
Quando i bambini giocano, quando sono piccoli , non notano nessuna differenza si divertono o litigano per quel gioco, per quelle regole e non per chi hanno vicino.
Valorizziamo e potenziamo questo atteggiamento che diventi "regola" di vita e arricchimento e normalità quotidiana.

venerdì 3 luglio 2020

Non si può avere tutto, neanche se è una lampada magica ad offrirne la possibilità.
Nella favola di Aladino, il genio offre la possibilità di esaudire 3 desideri.
 Il termine genio deriva dal latino e potrebbe essere angelo, uno spirito buono.
Per cui il genio della lampada rappresenta, non tanto la realizzazione del desiderio materiale dell'uomo, ma la sua capacità di scegliere in relazione al contesto e alle proprie esigenze.
Per tutti è importante desiderare, anche e soprattutto per i bambini.
DESIDERARE porta in sé come derivazione " stare sotto il cielo e cercare le stelle, notare la mancanza e attenderle con trepidazione, senza dare nulla per scontato"
Aiutiamoli però anche a distinguere tra bisogno e desiderio.
 Il bisogno è un appagamento concreto, una necessità dell'organismo ( il cibo, i vestiti, un passaggio), il desiderio è porsi in relazione con qualcosa a cui si tende che nasce dall'ambiente o dalla relazione con esso, ed è all'origine dell'agire.
 Il che vuole significare "guardare al futuro", spingersi alla ricerca per decidere di impegnarsi e col discernimento, scegliere in libertà.
Come educatori dobbiamo stare molto attenti a non uccidere il desiderio.
Quando un bimbo si ritrova pieno di regali, giochi, vestiti, tanto da avere cose neanche richieste, e non sente  la mancanza di niente, poi non ci dobbiamo stupire se da adolescente vive in uno stato amorfo, e va bene tutto così com'è, senza grandi pensieri e valori per cui lottare.
Assaggiare la mancanza, raggiungere la soddisfazione del desiderio, ti fa crescere, mette in moto strategie per raggiungere "la vetta" della montagna, cercando di utilizzare ciò che si ha, valorizzando e riscoprendo quello che è presente e attorno.
Se il genitore consegna tutto o facilita tutto, il desiderio, la scelta , l'impegno  per raggiungerlo non verranno vissute ne mai imparate e sperimentate, ovvero non ci sarà crescita.
Così pure la frustrazione che ne deriva, insegna l'importanza dell'attendere e anche che, non sempre si può avere tutto e subito.
Se un bambino desidera qualcosa e l'ottiene con capricci, o insistenti richieste, o l'ottiene e basta, non avrà messo in atto strategie e modalità per trattenersi dal godere di altro per perseguire quel desiderio specifico.

mercoledì 1 luglio 2020

C'era una volta un Re Video filastrocca sulle fiabe

C'era una volta un Re... dopo un periodo in cui le fiabe e favole classiche sono state messe in secondo piano, voglio ribadire l'importanza di queste storie per i temi simbolici universali con cui ogni persona si deve confrontare nella sua vita. Spesso il bambino si identifica con il protagonista delle fiabe e cerca anche lui la strada giusta cercando di superare i pericoli lungo il percorso(di crescita).
Tutto questo con la vicinanza dell'adulto, elemento di sicurezza.
 Ecco allora che presento oggi una filastrocca sulle favole, in questo tempo estivo per fantasticare e giocare con le fiabe.


venerdì 26 giugno 2020

Costruire e modificare, inventare e provare, far cadere e ricominciare,scoprire ed esplorare: queste sono le caratteristiche che un bambino mette in atto con i GIOCHI. Giocare è un'attività seria.
Tempo fa i bambini giocavano e si divertivano con ciò che trovavano, dalla natura o dalle cose date in casa. Con poco si fantasticava e si progettavano giochi per se stessi o di gruppo.
Quanto tempo passato con le bilie e la pista scavata in terra. Si studiavano e ci si accordava sulle regole, si tifava , si discuteva e si faceva pace.
Poi è venuta l'epoca dei Giocattoli "pensati dagli adulti",  sempre più futuristici, creando un mercato e condizionando il tempo dei bambini.
Ma se ci facciamo caso , un Gioco acquistato , molto colorato e accattivante, attira l'attenzione di un bimbo per un tempo più o meno limitato, se non essere dopo poco dimenticato.
Per un bambino può essere un gioco tutto ciò che stimola la fantasia, dà l'opportunità di costruire , imitare, cambiare in corso anche l'utilizzo e chiaramente relazionarsi.
Con un gioco , il bambino crea legami di intimità anche con i genitori. La cosa migliore è STARCI , rispettando le sue regole, le sue modalità, lasciando la possibilità di sbagliare e non " aspetto che ti faccio vedere io come si fa". In questo, ripetendo le stesse sequenze, riuscirà a padroneggiarle.
Se come educatori entriamo nell'ottica che il Giocattolo è un modo per entrare nel mondo dei bambini, accettando le loro regole e i loro svolgimento, creeremo un legame di forte condivisione.
I giocattoli sono il mezzo per i bambini per giocare e il gioco ti aiuta a capire e conoscere la vita.
E' una cosa seria. A noi, non alla tv o al cellulare o al gioco comprato in edicola ogni giorno, il compito di ESSERCI e STARCI.
Provate a contare quanti giochi avete in casa ...quanti esagerati stimoli, troppe distrazioni e di conseguenza incapacità di attenzione e concentrazione per tempi prolungati.
Il giocattolo non serve per "distrarlo" o sostituire il genitore , ma come strumento educativo.
" I bambini non amano chi gli regala i giocattoli, ma chi gioca con loro."


sabato 20 giugno 2020


VIDEO PER IL SOLSTIZIO D'ESTATE...... per voi bambini...e non!








lunedì 15 giugno 2020

" Non bastano bei panorami. Bisogna anche saper guardare. Oltre la Bellezza, è necessario lo Stupore" Pirri don Pino.
Se cerchiamo nella vita di tutti giorni il " WOWW"esiste raramente, perché inondati da notizie, filmati, video che arrivano in tempo reale da tutto il mondo.
Eppure nell'uomo la necessità e la voglia di scoprire qualcosa di nuovo e diverso, la capacità di approfondire sono innati. Meravigliarsi per le sorprese della vita è un desiderio da coltivare a qualsiasi età.
Per i bambini, poi, lo stupore e la sorpresa, sono significativi per la crescita.
 Per il processo educativo, la curiosità, gli imprevisti, la meraviglia incentivano  il processo di apprendimento e di ricerca.
I piccoli non danno niente per scontato e vederli gioire davanti all'apertura di un regalo, oppure davanti alle bolle di sapone, o a qualsiasi esperimento casalingo, fanno si che la loro osservazione,le domande, la costruzioni di ipotesi e le conclusioni, reali o meno, li spingono a camminare, crescere nelle loro competenze materiali e spirituali.
Diceva Tommaso D'Aquino ( teologo e filosofo)" lo stupore è il desiderio di sapere qualcosa".
 Ecco allora che il bambino necessità di un ambiente che possa interessarlo, incuriosirlo e catturare l'attenzione, in modo da far scattare quel meccanismo di sorpresa che lo spinge a costruire, far crollare, ricominciare, trovare soluzioni. Ma basta poco.
Al nido è un classico osservare i bambini che con rotoli di carta igienica costruiscono torri, oppure con le foglie scoprono colori e camminandoci sopra, rumori e profumi.
E ancora ....cosa dire di bimbi dell'infanzia che con lombrichi trovati in giardino, misurano lunghezze e forme geometriche.
Lo STUPORE oltre ad essere l'entrata d'accesso al bello , in genere, è anche una qualità che favorisce l'ascolto di se stessi e degli altri, con un attenzione e un rispetto delle emozioni e delle reazioni di chi gli sta vicino.
"L'inizio della nostra felicità sta nel comprendere che la vita senza meraviglia, non vale la pena di essere vissuta. Quello che ci manca non è la volontà di credere,ma la volontà di meravigliarci"
A.Heschel filosofo

venerdì 5 giugno 2020

l'ottimismo


L'ottimismo deve diventare un'abitudine, soprattutto dopo questo periodo,per gli adulti e fin da subito per i bambini.
 Dopo periodi di dura convivenza tra adulti e bambini, spesso per gli spazi non adeguati, dopo l'isolamento dalle altre famiglie e bambini, non è possibile non pensare all'importanza di riallacciare rapporti e armonie, accompagnate da regole di gruppo e società.
Le attività estive proposte sul territorio, con tutte le limitazioni  e problemi economici, sono un boccata di ossigeno in tutti i e per tutti i sensi.
Per il clima familiare, per l'esigenze lavorative, per il bene dei nonni e dei bambini.
I rapporti educativi, educatore- bambini, sono molto bassi e sono un modo per ricostruire quelle dinamiche di gruppo, quelle situazioni di imitazione che rasserenano e danno sicurezza.
Sicuramente il piccolo gruppo è sempre stato un desiderio, nel normale anno scolastico,  delle maestre e delle educatrici, per poter osservare, interagire, ascoltare più attentamente ogni bambino.
E così sarà.
Non è certo una preparazione alla scuola  che riaprirà a settembre, di cui non si sa ancora nulla, ma un modo per ricreare spazi di apprendimento, curiosità e soprattutto, se vissuta più che si può all'aperto, possibilità di mettere in moto complicità, collaborazione, attenzione agli altri.
Ma con l'aiuto dell'educatore  anche la possibilità di riscoprire l'ottimismo, perché quello che i bambini hanno disegnato o scritto e appeso fuori dalle case "Andrà tutto bene", non sia solo un sogno, ma un modo di affrontare con energia e positività, le difficoltà, per superare il lamento ed essere contenti di chi abbiamo vicino,per giocare insieme.
Sbagliare è normale, capita ai figli come ai genitori.
 Mettiamo sempre in evidenza "il bicchiere pieno"per affrontare con serenità anche i piccoli fallimenti.
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lunedì 1 giugno 2020

"La festa del 2 giugno è la festa della libertà di scelta: e per questo è la festa che riunisce tutti gli italiani" (Sergio Mattarella- presidente della Repubblica )
Ho pensato , considerando anche questo momento, che questa festa è  davvero la festa della libertà, libertà nelle scelte, nel poter dire la tua opinione ( e possiamo proprio dire che oggi siamo tutti tuttologi...peccato quando lo siamo con violenza), libertà di difendere diritti e doveri di tutti.
Anche per i bambini, di cui forse ogni tanto ci si scorda davvero dei loro diritti .
Per loro ho scritto questa filastrocca , perché  possano comprendere l'importanza dell'unità e della bellezza della nostra Italia

Se potessi volare
viaggerei per guardare
dall'alto verso il basso,
curioserei dietro ogni sasso.
Vorrei volare in cima alle dolomiti innevate
e a Venezia tra le vie bagnate.
A Palermo con un balzo arrivare
e in cima alla torre di Pisa, salutare.
Arrivare fin sopra il Gran Sasso
e camminare fin sopra il Monte Bianco di gran passo.
M'immagino della Sardegna il mare
e in cima al battistero di Parma osservare.
Poi volare giù ai Sassi di Matera
e ad Assisi con S.Francesco sarei in preghiera,
viaggiare da Torino al Duomo di Milano
per fare un balzo al Vesuvio campano
Infine a Roma,la capitale
e la repubblica col tricolore ,festeggiare.

venerdì 29 maggio 2020


" Ci hanno insegnato,fin da piccoli, come è formato il nostro corpo, i suoi organi, le sue ossa, le sue funzioni, i suoi punti, ma non abbiamo da che cosa è composta l'anima".
Mario Benedetti-poeta e scrittore
Veniamo da un periodo dove anche i bambini hanno vissuto emozioni di ogni tipo, condizionati dal clima familiare e di società.
Anche ora con la ripresa delle attività , quelle estive, le attività, i giochi, la socializzazione saranno accompagnate da limitazioni che potranno influiranno sulle emozioni dei bambini, sulle loro domande e curiosità. Ma la loro resilienza è grande e dipenderà molto dagli educatori e dal loro accompagnamento perché i bambini svelino le loro paure , ma trovino il modo per riconoscerle, superarle e andare avanti .
Le emozioni regolano i rapporti sociali.
Ogni persona è in grado di provare emozioni fin dai primi mesi di vita. Subito vengono subite, crescendo i bambini imparano a riconoscerle e pian piano a dominarle con l'aiuto dell'adulto.
Come in tutte le cose,  il legame che si stabilisce con l'adulto, aiuta il bambino a regolare la propria emotività.Un'adeguata educazione emotiva farà acquisire destrezza nella gestione degli stati d'animo.
A me capita di discutere , di rimproverare mio figlio, a volte purtroppo alzando la voce. Basta riconoscerlo e chiedere scusa per il modo, ma non il messaggio.
Anche questo è un allenamento necessario.
Un bambino, già a 5/6 anni, prova già tante emozioni, entrando in sintonia con lo stato emotivo di chi hanno vicino: un bambino che piange, condiziona gli altri, se la mamma è ansiosa , la trasmette a suo figlio.
Non c'è bisogno di essere speciali: basta ascoltare, percepire e capire lo stato emotivo, fare chiarezza, dare un nome alle emozioni, tristezza, rabbia, noia, gioia e con decisione e dolcezza trovare una soluzione, dare un rafforzamento positivo, per dire che,se pesante come situazione, si può superare il momento. Allenare il bambino a trasformare le emozioni in gesti , parole , disegni. 
Non screditare mai "  piangi come un bimbo piccolo" oppure no all' iperprotezione," Se smetti prendiamo un gioco in edicola".
Sicuramente la capacità di gestire le proprie emozioni, da parte dell'adulto, costituisce un importante esempio a cui il bambino si ispira. Tutto ciò anche nella gestione dei conflitti, che non devono rimanere irrisolti.
Il lavoro di educazione emotiva per un genitore non finisce mai, pensiamo a un bimbo di 5 anni, poi ad un adolescente. L'importante è parlarne, ascoltare e dargli un nome, come superarle e andare avanti.










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martedì 26 maggio 2020

In questi mesi di sconvolgimento della vita, il cibo è diventato, in positivo e negativo, un protagonista di prim'ordine: fila ai supermercati, nuove ricette e nuovi cuochi, cucina come modo di passare il tempo insieme, ma anche, per molte famiglie senza lavoro,  è diventato  un'emergenza, come non si vedeva da tempo così in grande quantità.
Basta recarsi in un centro di aiuto, o Caritas per vedere di quanto sono aumentate le famiglie che chiedono la spesa o pacchi viveri.
Il cibo è un elemento importante per la nostra salute , ma anche un modo per condividere, per festeggiare, per comunicare.
Eppure molti genitori entrano in crisi nella condivisione del pasto con i bambini, croce e delizia per tante famiglie.
Da ricordare subito l'importanza, quando il lavoro lo permette, di mangiare insieme, senza tv e cellulari, sottolineando che  il clima del pranzo o della cena condizionano molto anche l'alimentazione dei bambini.
Molti genitori rimangono stupiti, quando tornano a riprendere i bimbi dal nido o dalla scuola dell' infanzia, e ricevono l'informazione che il figlio ha mangiato pietanze, in particolare verdure, che a casa non vuole assolutamente assaggiare. L'imitazione per un bambino è fondamentale, mangiare con gli altri bimbi, con la maestra , chiacchierando, aiuta molto anche a "gustare" nuovi sapori.
Così pure, la non scelta , "c'è quello" e basta. Evitare di proporre tante possibilità di scelta.
In famiglia è necessario mangiare insieme le stesse cose.
Purtroppo le prime fasi della vita, come tanti altri campi di crescita, sono basilari per il futuro.
Uguale è l'alimentazione: l'ansia del genitore, le lotte e le rincorse, i sotterfugi per fargli aprire la bocca, la proposta di pasti alternativi, questi sono le azioni che fanno incentivare i comportamenti di rifiuto.
Fin da subito il proporre nuovi sapori, a distanza di tempo , in piccole quantità, presentandolo in un modo piacevole, sono modalità che possono aiutare a vivere questo momento più serenamente.
Così anche il mangiare con le mani, fino ad arrivare alle prime posate, dando la possibilità di pasticciare un pò, ma senza sciupare. Ecco l'altro valore da non scordare: in Italia ogni anno vengono buttati via dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimentari.
Coinvolgere nella spesa, cucinare insieme, fargli fare la propria porzione che deve consumare, nessun spuntino prima di un pasto....e se salta un pasto non succede nulla!