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venerdì 29 gennaio 2021


Già la grande pedagogista Montessori, ci segnalava una cosa importante, più che mai oggi attuale: gli adulti facciano gli adulti.
"Il bambino è sensibile a un punto estremo, impressionabile in modo tale che l'adulto dovrebbe sorvegliare tutti gli atti e le parole, perché esse gli rimangono scolpite nella mente".
Maria Montessori-il bambino in famiglia 1936

Siamo in un periodo storico in cui, molto spesso, i genitori non sanno più dove condurre, in questa vita,  i propri figli. Fanno fatica ad avere certezze  morali, razionali, spirituali.
Sono aumentate le paure di non essere bravi genitori, di fare troppi errori.
Ed ecco allora la necessità di chiedere aiuto agli specialisti, per chiedere consigli.
Da sempre si sa che non si nasce genitore, ma si diventa.
 Un genitore è una persona, che sicuramente non è perfetta, ma deve essere AUTENTICA.
per essere un educatore affidabile, questa è la prima cosa.
Ogni tanto chiediamoci che cosa vedono i nostri figli quando ci guardano: persone che stanno bene con se stesse?
I dubbi, le indecisioni, ci demoliscono, ci mettono in crisi.


Ma oggi servono  genitori AFFIDABILI, che chiedono obbedienza, perché diano indicazioni nella vita.
Adulti  appassionati della vita, che sanno riflettere e prendere le proprie decisioni con coerenza.
Persone autorevoli che danno LIMITI, senza cedere alle pressioni, ma offrono relazioni significative.
Quando a scuola sento un genitore che chiede al proprio figlio di 3-4-5 anni "Ti vengo prendere prima di pranzo, dopo pranzo o nel pomeriggio?"  oppure in questo periodo, ad un bimbo di 2 anni " ti do il gel sanificante nelle mani  o non lo vuoi ?" penso subito ad un bambino che, come è normale che sia, mette alla prova, ma di fronte, chi ha?
 "Non saranno né la televisione, né internet a creare disagio ai bambini e agli adolescenti, quanto una certa indisponibilità degli adulti ad esserci."     Paolo Crepet-La gioia di educare.
E allora, come genitori,  dobbiamo non tanto essere perfetti, ma sicuri, coerenti e decisi nelle cose da fare, non mettendo più  del dovuto, confusione ai bambini, facendo fare a loro scelte non adeguate all'età e al momento. Noi siamo gli adulti.

venerdì 22 gennaio 2021

E' importante dare tempo ad ogni cosa: tra queste al primo posto  il parlarsi.

Per questo ci vuole tempo....far formulare la domanda o un racconto, oppure il racconto di un emozione al proprio figlio, prestandogli attenzione, vuol dire avere pazienza, vuol dire non interromperlo per velocizzare il tutto, vuol dire fargli sperimentare suoni e parole da condividere per imparare e crescere.

In questi ultimi tempi sono aumentati i bambini che usufruiscono di trattamenti logopedici, probabilmente anche per questo, più raro il dialogo, meno uso della parola, all'interno della casa.
Si parla con qualcuno perché si desidera avere un contatto, un dialogo che può partire da un sorriso, un abbraccio, ma soprattutto con la voce.

Quando a scuola un bambino "esplode", fa i capricci, piange, un metodo utilizzato è farlo sedere per calmarsi, prendere respiro. La maestra  si accomoda vicino a lui, cercando di essere all'altezza del suo sguardo, cercando di contenerlo, se necessario o attendendo che torni la tranquillità. Dopo qualche minuto il bambino può essere pronto all'ascolto e al racconto, delle sue emozioni, del perché la rabbia e il pianto. In quel momento si possono introdurre o riparlare di limiti, di regole del gruppo.

In quel momento il bambino ascolta," assorbe", come sempre, ogni nostra emozione e parola.

Rimangono appese nella sua persona, nel suo interesse, e nel tempo forse , diventano competenze.


Al di là delle varie motivazioni scientifiche e culturali, subito viene in mente a quanto tempo passano i bambini davanti a tv o al cellulare , ai social  ecc. " perché cosi stanno fermi, non disturbano, passano il tempo.
 Nel colloquio per l'inserimento al nido del figlio di 11 mesi, il genitore, ha colloquiato per 45 minuti con l'educatrice, avendo in braccio il bimbo che giocava con i video del cellulare.

A questo proposito inserisco una frase, che mi piace molto, della pediatra Claudia M .Gold " tenere il bambino nella mente", guardare con gli occhi di un bambino , e capire cosa è giusto per lui, in quel momento
La nostra voce fin da subito è un faro, un punto di riferimento ed è importante come la usiamo. Non possono diventare altri strumenti o modalità che si relazionano al posto nostro e riempiono tempi. 
Come non possono diventare i bambini coloro che  gestiscono le nostre capacità, emozioni  nel cammino educativo. Il tempo della relazione è ora.

venerdì 15 gennaio 2021

 Le paure, tutte le paure dei bambini, anche il coronavirus.

Rimango sempre molto stupito quando i bambini della scuola dell'infanzia raccontano di aver visto, anche da soli, determinati film (Il signore degli anelli, film di guerra, gli avengers), oppure quando ti dicono " sai che al telegiornale hanno fatto vedere un ragazzo che ha ucciso un uomo con una pistola".
Poi riguardi gli stessi bambini, mentre ascoltano una storia o una favola letta dalla maestra, con un'attenzione e una partecipazione direi totale, coinvolgente. Bambini che durante la lettura si chiudono gli occhi, o rimangono a bocca aperta, cercando di immaginare con la loro fantasia le scene e i fatti.
In base all'età, possiamo elencare diverse paure vissute dai bambini: il buio, l'abbandono, i mostri e fantasmi, le urla e la violenza e tante altre.
Davanti a questi vissuti un'aspetto è fondamentale: l'atteggiamento degli adulti.
Lo psicologo Lazarus definì che le emozioni nascono dalle credenze e non dalla realtà e le credenze dei più piccoli , per cui anche le paure, sono più aperte agli aggiornamenti, al superamento.
Ma il superamento passa anche attraverso il nostro ascolto, il nostro rispetto del vissuto del bambino, la pazienza e l'affetto, l'esserci come un'opportunità per superare le paure.
Necessario è il rispetto dei tempi e la modalità di comunicazione del bambino: se tutti i racconti vengono manifestati apertamente, maggiore è la probabilità di estinzione, in qualsiasi modalità, verbalizzazione, disegno, racconto di storie e favole.


La nostra capacità di osservazione ci farà capire anche i messaggi non verbali, che sono sempre un modo di comunicare importante.
Attenzione alle nostre emozioni, alle ansie trasmesse ai bambini che vengono amplificate come contagio emotivo, così pure attenzione ai mass media , a ciò che guardano: NON E' GIUSTO CHE POSSANO GUARDARE TUTTO . Inoltre niente frasi giudicanti del tipo "ormai sei grande non puoi aver paura del buio"
Fa riflettere  quando un ventenne ricorda paure avute da piccolo , rimaste impresse, che condizionano ancora il suo vissuto.
" Nessuno è disposto ad aprire il proprio cuore se non si è certi che l'altro è in ascolto"
L.J.Cohen
( riflessione ri- proposta,  del 16 maggio 2020)


sabato 9 gennaio 2021

 Nel periodo delle vacanze, ho scordato il ficus in ufficio. Al ritorno era "provato". Foglie secche , terra arida , rami cadenti. Mi sono chiesto se ce l'avrei fatta a darle energia e sostentamento per riportarla a piena vita. 

Ho guardato anche su internet. Alcune indicazioni , generali, mi hanno fatto riflettere, in particolare due: le piante non possono vivere senza acqua, come fare perché l'irrigazione sia efficace. Ovvio.

Lavorando in un nido e una scuola dell'infanzia , ho pensato subito ai bambini, ho riflettuto su quante somiglianze ci sono in natura.

Come con le piante, così nell'educativo, non si può improvvisare ( va sempre bene, sono piccoli), ma non si può neanche andare a intermittenza ( positività ed entusiasmo alternata a disorganizzazione e apatia) . Ci vuole costanza e cura. Acqua nelle giuste dosi e usare energie, metodologie, fantasia nei modi giusti, senza strafare , senza togliere respiro e autonomia.



Credo che davanti alle esperienze anche più difficili, alle paure , alle difficoltà dei bambini , l'adulto deve SOSTENERE sempre il loro cammino.

 Rassicurazione, con l'ascolto semmai con contatto oculare , guardandolo in faccia, aiutarlo a trovare la via per esprimere le proprie emozioni, stare alla sua altezza, non prevalere con soluzioni e morali, mostrando il proprio volto con l'espressione di interesse e affetto.

Soprattutto quando le difficoltà sono importanti: i genitori si separano, difficoltà nel relazionarsi con gli altri bambini, vuoti da riempire perché soli fa paura, l'adulto deve cercare di essere pronto a sostenere le frustrazioni dei bambini. Dare gli strumenti per andare oltre. 

Un bambino , come una pianta, va accudito , curato  mantenendo inalterate le routine quotidiane. 

Va sostenuto, con pazienza e calma.




lunedì 4 gennaio 2021

 Quando con i bambini di 4-5 anni si rivive la nascita di Gesù con distribuzione di personaggi e incarichi, i costumi molto ambiti sono quelli dei Re Magi e i loro cammelli. Sicuramente per la corona.....un re è sempre un re... ma ciò che sorprende è la possibilità di avere, in mano,  tre scrigni , tre regali per il bambinello

A scuola , molto spesso, i bambini quando possono, tengono tantissimo a preparare regali per i genitori, raccontando con colori di vario genere qualcosa di bello che hanno vissuto o che hanno immaginato ascoltando una storia. Vogliono ricambiare  l'amore che ricevono con i loro sentimenti ed emozioni attraverso il loro modo di comunicare.

Il dono è relazione è attenzione all'altro. Ma il significato è  condividere con loro che donare è "perdere" qualcosa a cui sono legato e in cambio ricevere come dono la felicità dell'altro.

In questo periodo in cui si associano i Magi alla Befana, ricordo come solitamente ricevevo, oltre a un gioco, il carbone. Ma carbone vero, non commestibile come ora. Sapevo che qualcosa non era andato per il verso giusto, nel mio atteggiamento, che qualcosa dovevo cambiare o migliorare. In particolare mi veniva sottolineata la disponibilità, la collaborazione in casa, oltre all'andare d'accordo con i miei fratelli.

Era il modo per insegnarmi che io ricevevo un dono, ma in cambio dovevo rasserenare il clima familiare, renderlo meno faticoso per tutti e più felice. Questo mi faceva sentire parte davvero di una comunità.

Se il significato di dono implica gratuità e affetto, proviamo ad insegnare ai nostro i bambini che non è necessario avere, chiedere miriadi di giochi sempre più sofisticati ( penso ai bimbi di 3-4 anni con motociclette a batteria o tabled), piuttosto condividiamo  e motiviamo scelte  educative che stimolino a crescere con esperienze insieme, di giochi, storie e libri, o  attenzione agli altri, da vivere con gratuità verso 


bambini,  nonni o  anziani, verso l'ambiente e la natura. Sicuramente ci potranno essere pianti o musi, ma se impareranno ad apprezzare un'azione gratuita, saranno poi in grado di raggiungere armonia e serenità ed apprezzare il dono della vita.