" Mia figlia, Lucia, ha 2 anni, e sceglie lei cosa vuole fare, mangiare, o andare, io non la contraddico mai per non farla piangere".
Fino 3/ 4 anni una bimba, non riesce a filtrare l'atteggiamento dell'adulto e la sua rigidità, così come un bimbo non sa regolare le sue emozioni. L'atteggiamento oppositivo capita spesso, se non costantemente.
Educare alle scelte, passando attraverso lo sbaglio, fa parte del percorso della vita.
Stimolare all'autonomia, imparare a vestirsi da sola, a mangiare con le posate, a scegliere il libro da guardare, è il percorso naturale di crescita.
E' importante stabilire che ruolo ha l'adulto.
Intanto essere accanto, sapere che possono contare su di noi. Ciò non vuol dire non farli sbagliare, o evitare pianti di delusione davanti a un no.
Educare all'autonomia non significa lasciarli a se stessi, senza guida e direzione, affidando un potere decisionale che non possono gestire.
Intanto in base all'età sono importanti le opzioni che proponiamo ; a tre anni due o tre su cui scegliere... sono già adeguate.
A 5-6 anni far scegliere dove andare in vacanza o il fine settimana, diventa una responsabilità pesante da reggere e uno scontro con la realtà, ed essere così "schiacciati" e confusi oppure totalmente indifferenti.
Autonomia significa accompagnare contemporaneamente con regole e chiarezza.
Il dialogo e l'ascolto fanno parte di questo percorso di crescita, anche insegnare come protestare bene perché non si è d'accordo sulle decisioni prese.
Il compito del genitore, dell'educatore è proprio questo, disegnare un confine, dove pian piano il campo di azione del bambino deve crescere mentre crescono competenze e autocontrollo .