Grazie, prego, scusa.....tre parole brevi e semplici, ma difficili da memorizzare e da interiorizzare. Eppure fanno o farebbero la differenza.
In questo periodo abbiamo riflettuto molto sul rispetto delle regole, per il bene di tutti.
Ma non può essere solo di regole e non solo per questo momento
Oggi mi voglio soffermare sull'educazione al RISPETTO, che stride abbastanza con ciò che vediamo intorno a noi .
Penso in particolare ai piccoli: i bambini tendono ad imitare i genitori, ma vengono anche influenzati da ciò che vedono in TV, pensiamo ad alcune trasmissioni dove chi urla più forte pensa di aver ragione, o nello sport, dove vincere viene prima di tutto.
Sta a noi creare, con loro, il clima giusto con i valori giusti
Essere rispettosi, fin da bambini, aiuta a essere sicuri di sé, imparando a non prevaricare gli altri e a rispettare ciò che ci sta intorno.
Questo può essere il risultato di buone pratiche, buone abitudini da vivere quotidianamente in famiglia e a scuola, come in palestra e nel tempo libero.
Come non ricordare una partita di calcio tra bambini, dove alcuni genitori, per una decisione dell'arbitro ritenuta errata, vennero alle mani. O ancora , proprio in questi tempi, come non rimanere stupiti davanti ad adulti che con i loro bambini tolgono le limitazioni per non accedere allo scivolo del parco perché vietati?
La metodologia migliore rimane sempre la coerenza degli adulti che trasmettono l'importanza del rispetto della comunità, delle persone e delle cose.
Un bimbo deve imparare a controllare i propri impulsi e l'adulto lo può aiutare quando, ad esempio, chiede scusa se ha sbagliato il tono, di un richiamo.
Il rispetto non è l'obbedienza che è ottenuta senza discussioni e basata spesso su punizioni o paure. Infatti così si può capire perché un ragazzino a casa è obbediente e a scuola no.
Proviamo fin da subito ad insegnare queste tre parole grazie, prego, perdono,
ricordando cosa dice il pedagogista brasiliano Paulo Freire "l'educazione non cambia il mondo, cambia le persone e le persone cambiano il mondo"
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