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giovedì 30 dicembre 2021

 " Anche se sei triste, anche se sembra che il mondo ti crolli addosso, non arrenderti perché ogni giorno è un nuovo giorno" - da Chicken little, amici per le penne.

" Quando non puoi dire una cosa gentile, è molto meglio starsene zitti"- da Bambi.

" Un eroe non si misura dalla sua forza che possiede, ma dalla forza del suo cuore" - da Hercules

" L'amore è mettere il bene di qualcun altro prima del tuo"- da Frozen.

Queste sono frasi prese da film-cartoni di successo che bambini di varie generazione hanno visto e rivisto.

Sono pensieri che vanno benissimo alla fine di quest'anno, che vanno sempre bene in ogni momento della nostra vita.

Con i bambini a maggior ragione. Guardano, ma soprattutto,  ascoltano storie che dicono qualcosa, che li fanno impaurire, che li fanno gioire ed emozionare.

 Un filo conduttore comune si evidenzia: la positività, il rispetto dell'altro, sapere e scoprire che in ognuno di noi c'è il bene che deve uscire.

Nella vita di tutti i giorni capita non essere d'accordo, lamentarsi, brontolare, ma  non può e non deve diventare solo questo. Per gli adulti e come bambini.

" Mi fa schifo, mi fa vomitare, io con lui non gioco, faccio quello che mi pare,  adesso non ne ho voglia, lasciami in pace..." e cosi via. Queste sono modi di dire in famiglia e a scuola, anche di bimbi di 3-4 anni. 

L'ottimismo e la speranza esistono e possiamo educare a questo. Che non vuol dire non stare con i piedi per terra, ma cercare di scrollarci di dosso tutto ciò che annebbia e incupisce la vita.




 Affrontare e vedere tutto in modo diverso, per me, per noi e per chi ci sta vicino. E' questione di allenamento e di motivazione, anche per chi educa.

Provare a rimotivare, ad avere pazienza, a mettere entusiasmo nell'affrontare nuove esperienze e situazioni. 

Cercare di riconoscere gli errori, gli atteggiamenti sbagliati e provare a ricominciare, fa parte del processo di crescita.

" Anche nei momenti più bui arriva la luce, quando meno te lo aspetti"- da Encanto.



venerdì 17 dicembre 2021


 PERCHE'?....PERCHE'...? PERCHE'?...PERCHE'...?

Quante volte ci siamo trovati a dover rispondere ai perché dei bambini e spesso siamo stati in difficoltà.

Tra i 2 e 5 anni , cioè quando si inizia a parlare, quando si formano le prime frasi, quando si inizia a  relazionarsi con le parole, i bambini chiedono continuamente o molto spesso, alla ricerca di chiarimenti, risposte, che a volte non sono convincenti o tardano ad arrivare.

In questo periodo di clima natalizio, dove decorazioni, racconti, presepi e alberi, doni e feste, i bambini mostrano quell'entusiasmo ed eccitazione, che mettono alla prova l'educatore e i genitori.

Non solo per l'organizzazione, la fantasia e la gestione dell'euforia, ma anche per le domande, che arrivano come si suol dire" fulmini a ciel sereno".

" Bello questo presepio, l'avete fatto tutti insieme. Questa è sicuramente la Madonna..." . Angela bimba di 5 anni di una sezione infanzia che mi sta ascoltando, mi ferma e dice"...ma cosa dici è Maria, la mamma di Gesù, non la Madonna" . Ecco qua , ora vai a spiegare perché Maria è la Madonna, qual è il significato e...cosa via. 

Come adulti , non essendo, credo, tuttologi, proviamo a rispondere nei modi più fantasiosi.

Ma alcune certezze vanno tenute presenti.

In uno studio fatto dall'università del Michigan, hanno visto che davanti alle risposte poco convincenti degli adulti ( nella ricerca più del 25%) i bambini continuano a chiedere perché....non accettano le risposte o non sono chiare ed esaustive e la curiosità non è appagata.

L'adulto deve essere una persona che da fiducia, che non racconta " balle", che solitamente si ritorcono contro. E' importante perdere qualche minuto in più per dare la risposta con sincerità e trasparenza.

Anche dicendo " non lo so , però ora ci informiamo insieme".














venerdì 3 dicembre 2021

 Pronti via....si parte! Inizia il tempo di scoperta, ricerca e ascolto.

Open day, open meet ....oppure meglio: scuole aperte, per le famiglie che vogliono capire qual è la miglior scuola dell'infanzia per il loro figlio. Già la scelta del nido non è stata semplice....

Intanto il passaggio dal nido, che nello stato italiano è, per ora, un servizio, al mondo della scuola è importante, a partire dai rapporti numerici tra educatrice / maestra e i bambini ( ad esempio in Emilia Romagna al nido i bambini di 2 anni sono 10 per ogni educatrice , che si riduce a 7 per i bimbi di 1 anno. Nella scuola si passa 1 a 25,  in alcuni momenti della giornata).

Quali caratteristiche tenere presente in queste visite/incontri:

-l'accoglienza delle famiglie e dei bambini basato su trasparenza e ascolto.

- le finalità della scuola che tengano conto della cura del bambino, con la sua individualità e i suoi talenti

- il rapporto con le famiglie nella co-costruzione del progetto educativo

- e, come per tutto lo 0-6, gli spazi , il loro utilizzo, l'idea di fondo. Sono "l'educatore in più".

Non ultimo, sapere che fin dal nido, oltre all'accudimento e la cura, i bambini sono SOGGETTI ATTIVI, e non semplici spettatori indottrinati. Che attraverso l'interazione con gli adulti, il gruppo dei pari, gli spazi, raggiungeranno traguardi legati all'identità , l'autonomia e competenze adeguate in tutti gli ambiti.