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mercoledì 30 dicembre 2020

Pensare alla Gratitudine alla fine di questo 2020, potrebbe pienamente stonare e infastidire.

Ma la vita e la crescita dei nostri bambini hanno l'esigenza di non sentir sempre e solo parlare di cosa non abbiamo e cosa ci manca, ma piuttosto essere consapevoli di tutti doni che abbiamo ricevuto e nutrire sentimenti di affetto verso chi li ha condivisi con noi.

  Vivere la GRATITUDINE, fare in modo che diventino tratti della personalità e stili di vita, significa viverli e respirarli fin da piccoli.

" Dai, di buongiorno al signore", oppure " su ringrazia", sono buone maniere , ma se dietro non c'è un percorso educativo, non bastano.

Alcuni studi, in particolare dello psicologo e pedagogista Thomas Lickona, pongono in relazione felicità e gratitudine, mettendo in evidenza che se il sentimento è almeno in parte acquisito e presente nei bambini dai 5 anni , favorisce una crescita serena e ottimista.

Ci possono essere varie modalità e percorsi educativi da mettere in atto.

Respirare nella propria famiglia la gratuità, evidenziando e gioendo per i doni che tutti i giorni ci vengono dati, ringraziare per qualche bell' azione fatta dai bambini, aiutano nella consapevolezza e sono esempi che fanno crescere.

Riconoscere, per un bimbo, gesti di gentilezza e condivisione, non è facile e sta agli educatori incoraggiare e stimolare attenzione per notarli.

Puntualizzare, soprattutto con i bambini più piccoli, cosa sta avvenendo, ed invitare ad esprimere sensazioni e sentimenti.

Notare sempre, insieme, azioni e parole di gentilezza e condivisione.

Sono tutte esperienze che fanno sostituire, al bambino della prima infanzia, la fase dell'egocentrismo, con la consapevolezza dell'altro e delle sue necessità.

Alla sera, insieme ai propri bambini, proviamo a trovare almeno 3 cose, persone, fatti, per cui  vale ringraziare per le piccole e grandi cose della vita, se non la vita stessa.

 E' un ottimo esercizio....anche per gli adulti. Può aiutare a vedere che la vita ci offre tanta positività. Dipende da come la guardiamo.


giovedì 24 dicembre 2020

Fin da ragazzino , ho sempre provato ad immaginarmi catapultato in avvenimenti accaduti in due notti , una fantastica e l'altra reale, vivendo emozioni e sentimenti, immedesimandomi nei vari personaggi. 

La prima è la notte, raccontata da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi, nel capitolo 8 dove Renzo e Lucia tentano di sposarsi.

Ma sicuramente la più desiderata, ascoltando e unendo vangeli e tradizione, la notte in cui nacque Gesù.

Mi immagino innanzitutto il cielo , buio scuro, pieno di stelle .

E la stella cometa, che guida, chiarisce, illumina la strada. A questa, chiederei di illuminare le menti, il cuore, innanzitutto di tutti genitori, perché possano guidare con coraggio e coerenza il cammino dei propri figli, insegnando loro che  cadere capita, ma l'importante è rialzarsi con onestà e fiducia.

Poi le schiere degli angeli, angeli che sorridono, che cantano, che ballano. A questi chiederei di donare a tutti gli educatori e gli insegnanti l'importanza di testimoniare che la vita è un dono , che non esistono solo regole e problemi da risolvere, ma c'è anche la gioia e la possibilità di fare festa insieme, per condividere e camminare insieme.

Aggirandomi in questo paesaggio brullo , illuminato dalle stelle del cielo, ecco i pastori, attenti al loro lavoro, disponibili ad ascoltare e sorprendersi. A loro chiederei per i nostri governanti, l'umiltà , la voglia di lavorare e servire con costanza e saggezza, pronti ad essere sorpresi positivamente, da ciò che di bello può venire dai bambini, se messi in atto, progetti idee e iniziative che davvero facciano crescere in autostima e prospettive future, che stimolino curiosità e apprezzamento per il mondo e gli uomini che ci circondano.

Poi la sacra famiglia: Giuseppe vigile, attento e commosso . A lui chiederei aiuto per tutti i babbi ,soprattutto per coloro che non si rendono conto di aver messo al mondo una vita, un'opera d'arte da accudire, amare, da sorvegliare senza prevaricare per dare il modo di camminare da soli, con generosità e responsabilità.

 A Maria chiederei protezione per tutte le mamme, soprattutto per le coraggiose, che sole hanno cresciuto con tenerezza e forza i loro figli.

E infine Gesù, sceso per essere uomo e vicino ad ogni uomo. A lui chiederei un dono speciale per tutti i bambini, in particolare per i soli, gli abbandonati, i non amati: chiederei un segno ,una persona, un gesto, una storia di un affetto, di interessamento e accudimento affettuoso. 


Un dono di amore che dia un senso alla vita e al futuro.


venerdì 18 dicembre 2020

 Il tempo di Natale è tempo di sentimenti ed emozioni, soprattutto al nido alla scuola dell'infanzia, impegnativo e ricco di significati, al di là che si creda o meno.

Mentre i bimbi provano con i costumi, scene della natività, per fare un filmato da inviare ai genitori, mi avvicino ad un bimbo, vestito da Re Magio , che piange. Chiedo cos' è successo. " Io voglio fare il cammello". Detto fatto accontentato. Il dolore si è trasformato in sorriso totale. Per il costume , perché vicino a Gesù in fasce, comunque le emozioni sono cambiate. 

 Curiosità, partecipazione , la gioia di questi momenti sono indescrivibili.

Fanno riflettere.

 In un presepio troviamo sempre elementi , fondamentali per tutti, che cerchiamo di condividere con le sezioni. Anche i bambini possono scoprire, interiorizzare questi valori, utilizzando le immagini , la storia, e perché no ... l'aggiunta di particolari , profumi, colori , elementi storici.

Che si dica, raccontare e "vivere" il presepio sono sempre momenti per crescere, testimoniando la fede, oppure vivendo valori che fanno della festa del Natale la più sentita.

Valori che educano: l'essenziale, la nascita avvenuta in una mangiatoia, vita prima di tutto, che porta gioia.

Il silenzio,  una notte per ascoltare , guardare, capire....pregare, ringraziare.

La pace, anche l'impero romano in quel momento è in pace. Gesù nasce nella pace e vuole portare amore e pace.

La luce , di stelle, della cometa, in un cielo buio e scuro , c'è sempre la speranza.

La tenerezza, che trovano i pastori quando arrivano alla grotta, di una madre e padre, e perché no ...di un asino e bue  che riscaldano il bambino.

La gioia di donare, a chi ti vuole bene, al tuo vicino, a chi ha bisogno

Raccontare e riflettere, organizzare e costruire insieme ai bambini. Non fa male, può solo aiutare a valorizzare ciò che si ha e che si festeggia.

 In un periodo pieno di regali, pranzi, incontri, può aiutare a fermarsi per fare spazio a un evento, tutti, anche i bambini, e dare un senso e un motivo a tutto questo. Il motivo del Natale. La vita.




 


venerdì 11 dicembre 2020

 Entrando in una sezione con bimbi di 4 e 5 anni, ne noto alcuni che si stanno rincorrendo, con in fronte un segno rosso. Poi mi puntano contro, a braccio steso,  un pennarello e emettono un suono o verso che non capisco.

Chiedo cos'hanno in fronte e, fermandosi, mi dicono stupiti " E' la cicatrice di Harry Potter". Chiaramente stavano urlando gli incantesimi del maghetto.

Maghi, orchi, streghe e fate attirano sempre l'attenzione dei bambini.


Ma per i piccoli realtà e finzione, sono condizionati dalle loro emozioni, influenzandone la distinzione.

Fino ai 5-6 anni questo fa parte del cammino di crescita.

L'attenzione e la cura dell'adulto possono sicuramente aiutare il bambino, con qualche accorgimento, aiutandolo soprattutto a superare le paure e ansie notturne  che condizionano il sonno.

 Tenendo presente la confusione tra il reale e il magico e fantastico, scegliamo con accuratezza cosa leggere o cosa guardare in tv, evitando film violenti o dell'orrore, o lotte tra bene e male con scene buie e pesanti, per evitare di correre ai ripari come quando oggi Riccardo mi si è avvicinato e mi ha detto " Voglio proprio farmi una cicatrice vera come quella di Harry Potter".

Per cui stare vicini e con loro nella scelta dei libri e di ciò che si guarda in tv.

Stare anche con loro nel mondo di fantasia e magia utilizzando anche lo stesso  linguaggio, senza troppe morali. Il bambino supererà nel tempo le angosce  e crescerà secondo i propri ritmi , potendo contare sulla vicinanza dell'adulto.


venerdì 4 dicembre 2020

   Proviamo a fare un'osservazione, così come si fa al nido,  della nostra società, ascoltando con attenzione ciò che succede : tra le tante cose notate , il tema regole e il  loro rispetto o meno è sempre presente.
Il dibattito sulle  REGOLE , avviene però in modo disordinato, violento, provocatorio, accusatorio.
Raramente costruttivo. Cambiamo visuale.
Proviamo a volgere lo sguardo ai nostri bambini e all'esperienza del gruppo che vivono a scuola, nello sport, a musica, agli scout o in parrocchia: ognuno è importante, e,  per il bene di tutti , per la serenità , perché nessuno si faccia male, chiediamo il rispetto di alcune norme. Tutti ascoltano, commentano, ma si impegnano, in modi diversi, a rispettarle, perché le regole rassicurano, e diventano dei punti di riferimento precisi che  aiutano ad essere uniti nella diversità e singolarità.                                                                                                                                                                                                                                                           

 Stessa cosa nelle famiglie, dove i "grandi" devono essere esempi credibili e coerenti.

Provate a immaginare bambini in un gioco di gruppo senza regole: è il caos. Loro stessi , quando vivono i momenti di gioco libero, a piccoli gruppi inventano dei loro giochi , stabiliscono norme perché ... "così ci si diverte di più ".

Se non siamo noi coerenti nei patti educativi è come se un genitore spiegasse al proprio figlio che il fumo fa male , con la sigaretta in bocca.

Ma la cosa di cui i bambini sono grati ai genitori è la richiesta di poterli seguire e obbedire. SI OBBEDIRE.

Le regole danno sicurezza e i genitori danno un'educazione che non si risparmia ( , che è lì per farsi vedere, toccare amare, che sa essere presente e coerente . Per cui  obbedisco.