Nel periodo delle vacanze, ho scordato il ficus in ufficio. Al ritorno era "provato". Foglie secche , terra arida , rami cadenti. Mi sono chiesto se ce l'avrei fatta a darle energia e sostentamento per riportarla a piena vita.
Ho guardato anche su internet. Alcune indicazioni , generali, mi hanno fatto riflettere, in particolare due: le piante non possono vivere senza acqua, come fare perché l'irrigazione sia efficace. Ovvio.
Lavorando in un nido e una scuola dell'infanzia , ho pensato subito ai bambini, ho riflettuto su quante somiglianze ci sono in natura.
Come con le piante, così nell'educativo, non si può improvvisare ( va sempre bene, sono piccoli), ma non si può neanche andare a intermittenza ( positività ed entusiasmo alternata a disorganizzazione e apatia) . Ci vuole costanza e cura. Acqua nelle giuste dosi e usare energie, metodologie, fantasia nei modi giusti, senza strafare , senza togliere respiro e autonomia.
Credo che davanti alle esperienze anche più difficili, alle paure , alle difficoltà dei bambini , l'adulto deve SOSTENERE sempre il loro cammino.
Rassicurazione, con l'ascolto semmai con contatto oculare , guardandolo in faccia, aiutarlo a trovare la via per esprimere le proprie emozioni, stare alla sua altezza, non prevalere con soluzioni e morali, mostrando il proprio volto con l'espressione di interesse e affetto.
Soprattutto quando le difficoltà sono importanti: i genitori si separano, difficoltà nel relazionarsi con gli altri bambini, vuoti da riempire perché soli fa paura, l'adulto deve cercare di essere pronto a sostenere le frustrazioni dei bambini. Dare gli strumenti per andare oltre.
Un bambino , come una pianta, va accudito , curato mantenendo inalterate le routine quotidiane.
Va sostenuto, con pazienza e calma.
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