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giovedì 23 aprile 2020

" Il pensiero è separato dagli oggetti e l'azione nasce dalle idee più che dalle cose: un pezzo di legno comincia ad essere una bambola e un bastone diventa un cavallo" L.S.Vygotskij psicologo e pedagogista russo  studioso dello sviluppo del pensiero e del linguaggio.

Nel cammino della vita, fin dalla nascita, il gioco simbolico è un percorso fondamentale della crescita.
Attorno ai 2 anni di vita, gli studiosi, ritengono che questo processo abbia inizio e il pensiero è separato dagli oggetti e l'azione nasce dalle idee, più che dalle cose.
Quando i bambini giocano, utilizzando oggetti che come per magia diventano altro e vengono inseriti in storie di vita quotidiana, oppure" diventano" la principessa, la maestra , il dottore, attraverso ciò  sviluppano e strutturano l'aspetto cognitivo, affettivo, relazionale e arricchiscono il lessico.
 QUESTO è IL GIOCO SIMBOLICO.
Il bambino allarga il proprio campo d'azione e conoscenze, per superare i limiti delle sue possibilità nella realtà, apprende il simbolo, attribuisce funzioni e scopi che gli oggetti non hanno.
Inoltre cerca di creare associazioni mentali,cogliendo somiglianze nelle forme, colori e dimensioni.
Ma non solo.
Il " far finta" è un modo per comunicare sensazioni, emozioni all'adulto, sentimenti che non è capace di comunicare con le proprie parole.
Cosa può fare l'adulto....stare al gioco, fornendo tutti gli oggetti che possono essere utilizzati allo scopo: scatole, stoviglie, sciarpe, cappelli...questo anche quando è gioco di imitazione di situazioni reali che i bambini hanno visto o vissuto e che fanno rivivere.
Se poi, come per magia, siamo inseriti nella storia, assecondiamoli senza far notare che " il bastone non è un cavallo" ( lo sanno) ,stiamo al gioco e rispettiamo le loro regole.
Anzi ,è un momento utile per osservare e anche capire se ci sono azioni che il bambino usa per esternare il suo vissuto, la sua visione del mondo, le sue paure.
" Si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco,che in un anno di conversazione"
Platone



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