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mercoledì 31 marzo 2021

 Avete presente quando i bambini incominciano con una serie di domande che non ha fine?

Giulio di 4 anni mi si avvicina, mentre sono in giardino e  sto scattando foto . " Cosa fai ?" " Faccio delle foto". " a che cosa ?" , io rispondo che oltre ai bambini che giocano fotografo il cielo, i colori della natura, i fiori e gli alberi. Silenzio. Poco dopo " ma sopra il cielo azzurro e sopra le nuvole bianche, chi c'è , ci sono davvero gli angeli, e c' è silenzio o ballano e cantano?"

I bambini sono dei piccoli metafisici: i loro perché interrogano sul senso del vivere e del morire ( perché la nonna è morta ? e dove andata?).

Il discorso religioso, la spiritualità si inseriscono nel cammino di conoscenza del mondo e delle cose, già nei primi anni di vita. E' necessario che gli adulti aiutino il bambino ad avvertire e poi pian piano a capire che la realtà non si esaurisce in ciò che guardiamo o prendiamo in mano.

Anche il silenzio diventa importante, spesso vissuto come vuoto e come qualcosa da riempire subito, e non come occasione di scoperta. Piuttosto il rumore, la fretta, che non aiutano riflettere e  diventano  fughe, anziché possibile vie per creare un equilibrio e scoperta di serenità.

 Ritengo importante fin da subito la crescita spirituale, come già diceva la Montessori, che propone una pedagogia dell'interiorità  e introduce l'aspetto della visone ecumenica, che abbatte ogni barriera, per costruire un dialogo che va oltre le religioni.

Raccontare storie, bibliche o altro, forma nei bambini un certo immaginario e una scoperta di simboli.

Tutti i simboli sono importanti e rimandano ad altri significati.

 Questo è il lavoro dell'interiorità, in cui i bambini colgono che c'è un senso che va oltre.




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