Nel calendario delle giornate internazionali dell'ONU, il 12 aprile è la giornata dei viaggi dell'uomo nello spazio; questo da quando Gagarin nel 1961 eseguì il primo volo spaziale, aprendo la strada all'esplorazione di questo mondo in cui si muovono corpi celesti.
Un'anno fa, ho iniziato qui, la mia esplorazione attorno al mondo dei bambini, un mondo che ogni giorno, ogni esperienza, ogni storia, offre nuove scoperte, nuove emozioni e anche nuove teorie.
L'uomo che è sempre alla ricerca di risposte, andare oltre per poter scoprire e capire, per poter crescere e conoscere il mondo in cui vive.
Ma anche l'uomo che, oltre alla ricerca di scoperte e ricerca di risposte nell'infinito, continua a studiarsi , a cercare di capire chi è, a sperimentare teorie e pratiche per crescere e vivere utilizzando tutte le potenzialità e i talenti delle persone.....fin dal concepimento.
In questo cammino ho sempre sostenuto l'importanza della cura educativa, contro la sciatteria, contro il "va sempre bene" o " per farlo felice gli do tutto quello che mi chiede", soprattutto da quando siamo certi che i primi 1000 giorni di vita, influenzano il futuro del bambino....della persona, il cervello si sviluppa più che in qualsiasi altro momento, l'ambiente gioca un ruolo cruciale nella crescita, così come le esperienze vissute nella prima infanzia sono condizionate dal contesto in cui i bambini nascono e crescono e dagli adulti che si prendono cura di loro.
" L'intera opera educativa può essere letta come aver cura dell'altro perché l'altro impari ad aver cura di sé " - Luigina Mortari
La sfida di chi vive nel campo educativo, anche i genitori, è proprio quella di rimettere al centro la CURA: negli spazi fisici e nelle relazioni, nelle proposte educative, nelle reti e nelle collaborazioni, vissute come corresponsabilità, perché
i bambini possano vivere il bello e il buono, possano sentirsi protagonisti a loro volta nella cura del mondo e delle persone che incontrano.
" Perché si diventa uomini e donne solo ricevendo cura e imparando ad avere cura a nostra volta ." L. Mortari
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