Avendo avuto qualche problema d'udito , anch'io ho sperimentato suoni "sparati" nelle orecchie , seduto all'interno di una cabina come se fossi a Rischiatutto.
In base al volume e all'intensità del suono, dovevo alzare la mano, per segnalare se SENTIVO.
Ma non mi è mai stato chiesto di guardare la dottoressa , i suoi occhi, per sintonizzarmi con lei.
Oggi più che mai ASCOLTARE è diventato un gesto da eroi, pensiamo ai programmi politici o agli stessi dibattiti parlamentari.
Nella scuola dell'infanzia, la mattina inizia con il circle time, un momento vissuto in cerchio, in cui oltre alla presentazione dell'attività della giornata da parte della maestra, i bambini parlano e raccontano di sé stessi: il racconto della domenica, o le paure legate alla salute di un nonno, oppure la gioia del regalo ricevuto, fa davvero capire che i bambini vogliono che tu faccia parte del loro mondo, cercano di condividere emozioni e sentimenti, oppure cercano conforto e coraggio.
L'importante è non essere distratti o disattenti perché anche ogni comportamento e gesto di un bimbo è un modo di comunicare.
Francesco, 4 anni , mi si avvicina e mi dice che lui ha un pugnale. Io subito gli dico che è un'arma pericolosa e poi mi giro per guardare un gruppo di suoi amici che stanno costruendo torri con le costruzioni. Sento che vengo che qualcuno mi tira la maglia. E' Francesco, mi abbasso per ascoltarlo bene e " Guarda che il pugnale mi serve perché sono il cacciatore che accompagna Biancaneve nel bosco e la devo difendere". Come cambia la visione del mio pensiero... stava guardando le immagini della favola....ed presentava la sua preoccupazione per Biancaneve.
Quando entro in una sezione, per chiedere una cosa alla maestra, capita di vedere un bimbo che si accosta e perché venga ascoltato , le tiri il grembiule.
Gli adulti sono un punto di riferimento, la loro attenzione è fondamentale e di qui parte la fiducia .
Nel tempo, se è mancato l'ascolto, a fatica lo si recupera ....pensiamo all'età dell'adolescenza.
Può capitare che la nostra attenzione venga richiesta da un figlio, in un momento che facciamo altro e siamo distratti, non liquidiamolo velocemente e distrattamente. Rassicuriamolo dicendo che ci sarà un momento di ascolto totale. Facciamo in modo che diventino appuntamenti costanti e rassicuranti ricordando comunque che siamo interessati a ciò che ci vogliono raccontare.
Ricordiamoci che ASCOLTARE è diverso da sentire, perché ci vuole attenzione , silenzio, controlloper captare il messaggio di chi abbiamo davanti, senza correre il rischio di elaborare la nostra risposta mentre l'altro ancora sta parlando.
Solo così, anche i bambini, capiranno che stiamo dando a loro l'importanza che meritano creando quel clima di attenzione e rispetto fondamentale.
"Parlare è un bisogno. Ascoltare è un arte" Goethe
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