" Mia figlia arde dal desiderio di partecipare alla vita del nido. E' vivace, si relaziona facilmente, è solare e le piacciono tanto i bambini."
Questo è il messaggio di una mamma, inviatomi recentemente, per chiedere se c'era posto al nido.
Tutto normale, se non che la bambina non aveva ancora compiuto l'anno.
Quando incontro i genitori che iscrivono i bimbi al nido e alla scuola dell'infanzia, cerco sempre di far risaltare la differenza tra ciò che vedono e vivono a casa e ciò che vivranno i bimbi quando entrano e vivono in un gruppo, quando scoprono una comunità, e ognuno con le proprie storie, paure, qualità, sentimenti e abitudini.
Vengono messe in gioco tante emozioni, ma sta a noi adulti aiutare i bambini a vivere serenamente l'esperienza per crescere e valorizzare i propri talenti.
La relazione, l'imitazione, il gioco, le regole del gruppo e della giornata sono tappe e momenti diversi da quelli che si vivono in ambiente domestico.
Se a casa ho un libro, o una bambola che uso quando e dove voglio,
nel gruppo, devo condividerlo, imparando a relazionarmi, a discutere o a piangere fino ad arrivare ad una consapevolezza degli altri bimbi, di tempi e modalità che pian piano saranno acquisite per vivere con gioia tutta l'esperienza.
La complicità e la collaborazione con le famiglie sono basilari .
In particolare, in questo percorso di ambientamento o inserimento ( il succo non cambia) un aspetto è fondamentale: la fiducia reciproca.
L'anno passato davanti ad una mamma che piangeva nel momento del distacco con il figlio di 3 anni, abbiamo costruito una serie di momenti di relazione, di chiarimenti e incoraggiamenti, per aiutarla nel controllo dell'ansia e nella relazione di fiducia con le maestre.
L'esperienze 0-6 sono uniche e possono aiutare tanto, nel cammino di crescita dei bambini e di costruzione di comunità per le famiglie, se sono esperienze radicate sulla collaborazione, trasparenza e la conoscenza di tempi e obiettivi e momenti vissuti.
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