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venerdì 27 gennaio 2023



 Mi colpisce subito Gianni, un bimbo che sta mangiando i maccheroni, ma sulle guance scendono come fiumiciattoli grandi lacrime.....mi avvicino al tavolo dove, insieme a lui  a pranzo ci sono altri 4 amici. Mi siedo, lui mi guarda e mi dice " VOGLIO MAMMA". 

Si potrebbe pensare alla normalità, se si è all'inizio dell'anno scolastico, se è un bimbo di tre anni, se ha litigato con qualcuno....niente di tutto questo.
Le maestre mi dicono che effettivamente che Gianni
, bambino solare, attivo , partecipativo, è da qualche settimana che improvvisamente, si intristisce fino a piangere.
Anche la mamma, alla richiesta di eventuali fatti o momenti accaduti a casa che possono aver turbato il bimbo, ribadisce che è tutto normale.

Sappiamo che anche il pianto è un linguaggio, da neonato per segnalare la fame o il pannolino sporco, dai 4-5 anni il pianto può essere segno di frustrazione, di tristezza  e ansia.
Spesso capita che nel tempo veniamo a sapere di separazioni di genitori, di liti pesanti in famiglia che si svolgono davanti ai bambini, di genitori che hanno perso il lavoro.
Sicuramente non è facile o possibile parlarne.
In queste situazioni però i bambini ne subiscono le conseguenze, si trovano in una situazione di incapacità a gestire emozioni e rabbia e paure.
La collaborazione e le informazioni passate alle educatrici e maestre possono davvero fare la differenza nell'aver cura di quel bambino...di Gianni, prestando attenzione ad atteggiamenti particolari, aiutando a "tirar fuori" il mondo interno che si porta dietro e con gesti di cura, fargli capire che non è solo nell'affrontare ..."il lupo" ,  e intervenire e arginare le conseguenze dannose il prima possibile.

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