Il pilota guardò giù e vide i bambini che giocavano... e disse" il nemico non lo vedo...il nemico non c'è" ( da La strabomba di Mario Lodi)
In questi momenti di incontri di famiglie e bambini fuggiti da zone di guerra, il racconto di Mario Lodi è una luce splendente che illumina.
Ma anche l'atteggiamento e la premura dei bambini lo è in egual modo.
Sicuramente con i bambini sotto i 7-8 anni, dobbiamo stare attenti a come parlare di guerra, di violenza, soprattutto a non usare immagini, o guardare il telegiornale.
I bambini non hanno ancora una netta distinzione tra il tempo, il luogo, la finzione e realtà. La paura e l'ansia possono davvero scombinare totalmente la loro serenità e vivacità.
Ma nello stesso tempo sbagliato non parlarne, o usando bugie per non entrare in argomento.
Far parlare loro, utilizzare le "loro verità" per dare una risposta, tranquillizzando che noi siamo lì con loro, che ci sono persone che tentano di arrivare alla pace.
Mai paragonare la guerra con i litigi dei bambini. Il litigio, fa parte della relazione.
Ma l'arrivo di questi bimbi dall'Ucraina, l'incontro e i sorrisi di incontro, la mano data spontaneamente, " perché non conta di dove sei, cosa fai... basta uno sguardo , un cerchio , un disegno donato ed eccoci amici.
Tanto da farti vedere la sezione e vedere che ci siamo seduti vicini, anche se non parliamo la stessa lingua e con le parole non ci capiamo, ma giocando insieme e come se ci conoscessimo da sempre."
Nessun commento:
Posta un commento